Ternana, Mammarella: “Porterò questa promozione per sempre nel mio cuore. Il mio futuro? Devo parlare con il club”
MAMMARELLA TERNANA FUTURO – Una stagione trionfale che ricorderà per sempre, con l’epilogo finale di una Supercoppa tutta da giocare. Qualche idea per un futuro magari da dirigente con sullo sfondo il pensiero se quelle contro Como e Perugia saranno o no le ultime partite da disputare al termine di una carriera da autentico professionista. Sono […]
MAMMARELLA TERNANA FUTURO – Una stagione trionfale che ricorderà per sempre, con l’epilogo finale di una Supercoppa tutta da giocare. Qualche idea per un futuro magari da dirigente con sullo sfondo il pensiero se quelle contro Como e Perugia saranno o no le ultime partite da disputare al termine di una carriera da autentico professionista. Sono giorni intensi quelli vissuti da Carlo Mammarella, il veterano della Ternana che anche quest’anno ha dato il suo apporto dentro e fuori dal campo nella corsa conclusa con la promozione in Serie B. Questa la sua intervista ai microfoni del Corriere dell’Umbria:
In che posizione troviamo la promozione che avete conquistato quest’anno?
“Sicuramente tra le prime tre delle tante stagioni disputate in questi anni. Un campionato che porterò per sempre nel mio cuore, soprattutto perché è difficile trovare in altri posti quella perfetta alchimia tra giocatori, società e staff tecnico che si è creata quest’anno a Terni”.
Quindi, come capitan Defendi, avrà qualche foto da appendere in casa?
“Certo. Non avendo profili social mi faccio inviare dai compagni le più belle. Nella stanza personale che sto allestendo ci sarà sicuramente quella dell’abbraccio con Marino sotto la bandiera a scacchi nel giorno della festa dopo la vittoria contro l’Avellino. Foto simbolo del traguardo raggiunto dopo tanto lavoro”.
Nel weekend inizierà per la Ternana la Supercoppa. Per lei sarà anche il primo derby umbro. Come vi state preparando all’appuntamento?
“Il derby è sempre una partita di prestigio che ha in sé grande valore per tutti. Saranno due test importanti, da giocare contro le vincitrici degli altri gironi. Sono sicuro che risponderemo dando il massimo come già fatto per tutto il campionato appena terminato”.
A proposito, saranno le ultime due partite da professionista?
“Il progetto della società è ambizioso, basato sempre sull’umiltà che ci ha contraddistinto anche quest’anno. Una volta terminata la Supercoppa, dovrò essere bravo a capire la strada da intraprendere. Certo, fare l’allenatore è davvero dura”.
Sta dicendo che si vede più in veste di dirigenza una volta smesso con il calcio giocato?
“Nei vari gruppi in cui sono stato mi hanno sempre visto come il mediatore tra le diverse parti. Aspetto diplomatico che un buon dirigente deve avere”.
Qual è il suo gol preferito di quest’anno?
“Per difficoltà quello contro il Catania. A Vibo Valentia lo schema era calciare forte sul secondo palo. Poi, un po’ per la traiettoria e un po’ per il vento a favore, la palla è andata in rete. Contro il Catania, invece, ho proprio calibrato la conclusione in quella direzione”.