Sampdoria, Andrea Mancini: “Pirlo ci tirerà fuori da questa situazione. La proprietà lavora senza sosta”
Andrea Mancini racconta la sua Sampdoria e i progetti della proprietà
La Sampdoria come tatuaggio indelebile sulla pelle e un sogno scolpito nella mente e nel cuore. Così Andrea Mancini sta affrontando la sua missione da direttore sportivo della Sampdoria al fianco di Pirlo e Legrottaglie, con un solo obiettivo: riportare la Samp ad alti livelli. Intervistato da Tuttosport, Mancini ha fatto un bilancio della sua esperienza blucerchiata e della stagione attuale della Samp.
Ecco le parole di Mancini:
“Il mio ruolo? Un’opportunità lavorativa gigantesca anche per quello che significa per me la Sampdoria, per quello che ha dato questa società alla mia famiglia. Opportunità incredibile, emozionante. La Sampdoria per me è una seconda pelle, la considero la mia famiglia. Mio padre è arrivato qui ragazzino a 16 anni, se n’è andato a 33 da uomo. Per mio papà la Samp è casa sua. Vederla andar bene lo rende felice. Vedere invece come è stata trattata negli ultimi anni gli ha provocato dolore. Sabato abbiamo conquistato una vittoria importante col Palermo, una squadra costruita per andare in A. Non sto a ripetere tutte le vicissitudini che tutti conoscono, questo deve essere un anno di transizione. La proprietà lavora giorno e notte per riportare la Samp dove merita. Ma a giugno si è rischiato il fallimento, parliamo di 5 mesi fa, non di tre anni. Le critiche fanno parte del mestiere, le accettiamo ma siamo anche un po’ stanchi. Penso ci voglia rispetto per chi lavora, non è possibile che il mister e lo staff tecnico siano sempre sotto accusa, che si parli sempre di rischio esonero. Per me e Legrottaglie vale lo stesso discorso, ci vorrà sicuramente del tempo ma ci vuole rispetto per chi lavora e ha sposato la Sampdoria. É normale che ci volesse del tempo, molti giocatori sono cambiati, ma l’unità del gruppo, dello staff e dei giocatori c’è sempre stata. Siamo un grande gruppo, gente che si vuole bene, adesso dobbiamo pensare a ricostruire una classifica perchè i risultati non sono quelli che volevamo”.
La rosa
“Abbiamo due 2003 in difesa come Ghilardi e Gonzalez, un 2002 in porta come Stankovic. Non è un alibi, ma bisogna vedere la realtà dei fatti. Io, Nicola, la società, tutti abbiamo piena fiducia in Pirlo. É l’allenatore che ci porterà fuori da questa situazione, l’allenatore con cui possiamo costruire qualcosa di bello, sono convinto che diventerà un tecnico di livello. Pedrola? Ho la fortuna di essere amico del figlio di La Porta, presidente del Barcellona. L’anno scorso mi invitò a vedere Barcellona-Maiorca, e poi anche la squadra B che giocava contro il Castilla: lì ho visto Pedrola e mi ha colpito molto, un giocatore di un’altra categoria, non c’entra nulla con la B. Adesso è fermo, lo staff sta facendo di tutto per accorciare i tempi ma dobbiamo andare con cautela, ha già avuto una recidiva. Borini? Non ha bisogno di presentazioni, penso sia un grande campione, ci sta dando una mano anche in termini di personalità. Ricci si sta allenando bene, noi crediamo in lui, il mister ci crede, lo ha avuto l’anno scorso in Turchia e conosce la categoria, ci sarà utile. Verre è stato spostato e sta facendo bene, diciamo che Pirlo ha trovato la quadra. Certo la maglia numero 10 e la fascia da capitano alla Sampdoria pesano, ma l’impegno non manca, da parte di tutti”.
La nuova Sampdoria
“Dalla gara di Ascoli vedo una squadra in netta ripresa. Abbiamo fatto 7 punti in 4 partite, secondo me ci tireremo fuori da questa situazione. Ora arriva la trasferta di Modena, una sfida complicata. Mercato? É giusto dire le cose come stanno, bisogna vedere cosa possiamo fare. Per una situazione pregressa ci sono dei paletti che vanno rispettati. La società sta facendo di tutto per risolvere le situazioni del passato e costruire qualcosa di importante. Quindi anche poter intervenire sul mercato senza paletti. Chiaro che se riuscissimo a fare qualcosa ci servirebbe un difensore, numericamente dietro siamo contati. Ogni volta che entro a Marassi mi vengono i brividi, devo ringraziare il pubblico, perchè nonostante le cose non stiano andando come avrebbero sperato sono sempre lì. La presenza fisica della proprietà aiuta, perchè lo stare insieme fa bene. É una società più solida dopo l’omologa, non a caso si iniziano ad ottenere risultati. La Sampdoria resta sempre la Sampdoria, viene prima di tutto, del mister, della proprietà, di me e Legrottaglie. Il 2023 è stato disastroso, drammatico, però la Samp vive. Sarò di parte, per me non esiste un club al mondo come questo, per tifoseria e anche per storia”.