Brescia, Maran: “Dobbiamo essere ambiziosi, ripartire dall’inizio è gratificante”
Le parole dell'allenatore delle Rondinelle
Inizia la nuova stagione in casa Brescia.
La formazione lombarda si è ritrovata al centro sportivo di Torbole Casaglia in vista della lunga preparazione fisica che porterà Moncini e compagni all’esordio casalingo in campionato contro il Palermo. Rolando Maran, allenatore delle Rondinelle, è intervenuto nella consueta conferenza stampa di inizio stagione. Ecco le sue parole, riprese da bresciaingol.com:
“Ha detto bene Castagnini. Dobbiamo essere ambiziosi ed è giusto avere sogni, per Brescia il sogno principale è la serie A. Ma bisogna raccontare le cose giuste: essere competitivi è giusto pretenderlo, ma non dobbiamo correre il rischio di sbagliare. Vogliamo divertirci con la ricerca di essere ambiziosi, giocandocela con tutti con grande serietà mettendo davanti a tutto il lavoro. Altre piazze possono avere cose diverse, possibilità differenti, ma non facciamoci del male parlando solo dell’obiettivo della serie A, il che non significa che non lo vogliamo, ma deve essere un sogno”.
Su Corrado. “Niccolò è ben conosciuto anche da Castagnini, sappiamo cosa ci può dare, ha caratteristiche idonee a chi cerco in quel ruolo, ha le motivazioni giuste. Nella nostra casa abbiamo bisogno di gente che ha voglia di fare anche di più del solito. Anche Verreth e Buhagiar hanno grandi motivazioni. Chi viene deve andare oltre ai propri limiti. Non possiamo pescare titolari in serie A bensì gente che vuole alzare la propria asticella”.
Sulle aspettative. “Oltre che le aspettative esterne, ci sono le nostre e dall’interno vogliamo fare molto bene. Nella nostro testa e nello spogliatoio abbiamo la voglia di alzarci anche un po’ rispetto all’anno scorso. Dobbiamo subito confermare quelli che siamo stati l’anno e da lì ripartire poi potremo alzare il livello. Con quella tigna e quella voglia di rompere le palle a tutti possiamo far bene”.
Su Borrelli e su Verreth. “Siamo molto avanti con i suoi tempi di recupero. Sta già facendo gran parte dei lavori con la squadra, il prossimo step saranno i contrasti. Bisogna però stare attenti perchè viene da un periodo lungo di inattività e non dobbiamo creargli danni ulteriori. Verreth? Dopo tre giorni non posso dare giudizi affrettati. Ha grandi motivazioni e curiosità così come gli altri nuovi arrivati. Verreth è più play, anche se ha giocato anche a due e ha fatto la mezzala. In questo calcio bisogna saper interpretare più ruoli, ha fatto anche il centrale di difesa quando è servito, è un giocatore di costruzione. Buhagiar è un giocatore molto veloce, che può lavorare bene sull’esterno. Viene da un calcio molto diverso dal nostro, dovrà integrarsi”.
Sui portieri. “Mi fa piacere che la società, visto quanto accaduto l’anno scorso, abbia deciso di premunirsi. L’anno scorso a un certo punto non avevamo più chi mettere in porta. Sono tre ragazzi che lavorano tutti bene e si sono messi a disposizione con una buona partecipazione”.
Sulle motivazioni. “Ripartire dall’inizio per un allenatore è ovviamente piacevole e gratificante. Sono contento sia stato apprezzato il lavoro dell’anno scorso, venendo supportati dalla società e dal direttore. C’è stata la spinta di tutti. Essere qua e ripartire da subito mi dà grande entusiasmo. Avevo detto ai giocayori che sarei stato spettatore i primi giorni, ma non ce l’ho fatta e oggi mi sono già inserito in campo nell’allenamento, ma perchè è talmente bello da allenare questo gruppo, che non ce l’ho proprio fatta a stare in disparte. Le aspettative della giornata sono arrivare al campo e trovare un posto di lavoro dove tutti si mettono a totale disposizione, questo ti mette di buon umore e bevi il caffè volentieri per iniziare al meglio la giornata. La luna storta nell’ambiente qui c’è poche volte… L’anno scorso non ci credeva nessuno che avremmo fatto quello che siamo poi stati capaci di fare, abbiamo stupito tutti e questo esserci innamorati di una nostra storia ci fa ripartire con la giusta empatia. Dopo Catanzaro avremmo voluto rigiocare subito e magari davanti al nostro pubblico. Queste cose le abbiamo dentro”.