Bari, Marino: “Crescita evidente della squadra. Puscas? In attacco ora c’è più qualità e scelta”
Le parole di Marino pre Ascoli-Bari
Pasquale Marino, tecnico del Bari, ha parlato in conferenza stampa in vista della gara contro l’Ascoli. Ecco le sue parole, raccolte da pianetabari.com:
È arrivato Puscas, rientra Menez. Cosa possono dare a questa squadra?
«Sono giocatori importanti. Ora il pacchetto attaccanti è più numeroso e sicuramente c’è più qualità e scelta. Anche Kallon si è fatto trovare pronto, anche se era da molto tempo che non giocava una partita, o quantomeno i minuti che ha fatto».
Che avversario è l’Ascoli?
«L’ultima col Parma hanno fatto veramente un’ottima partita, hanno rischiato addirittura di andare sul 2-0. Una squadra molto compatta, molto aggressiva, che ti fa ragionare poco. Bisogna essere bravi e veloci nel gioco, soprattutto cercare di saltare la loro pressione sui portatori di palla, proprio visto il fatto che loro aggrediscono bene con gli esterni, aggrediscono con le mezze ali. Giocano col 3-5-2, una squadra molto aggressiva, che gioca molto in verticale e si inseriscono bene sia con le mezze ali, sia con gli esterni, che sono Falzerano e Falasco. Il margine di errore deve essere limitato».
Marino vede una crescita della squadra?
«Credo che la crescita sia evidente. C’è stata in maniera progressiva a partire dalla partita di La Spezia. Lì abbiamo fatto bene, anche se magari non abbiamo avuto tantissime occasioni. Con la Ternana abbiamo fatto una buona gara, anche perché abbiamo affrontato una squadra che nelle ultime sette partite aveva perso solo con la capolista, a cui mancava solo un giocatore della squadra titolare che era Falletti, ma che comunque era squalificato. Il Bari si è proposto in maniera attenta e in maniera aggressiva, ha cercato di creare sempre i presupposti per arrivare alle conclusioni, abbiamo colpito due legni. Insomma c’è stata la crescita e su questo dobbiamo continuare. Non abbiamo raggiunto nessun obiettivo, quindi c’è da spingere su quello che di buono è stato fatto».
Come procede l’inserimento di Lulic e come vede Maita?
«Lulic si è sempre allenato e si allena sempre con grande professionalità e intensità. In questo momento la cosa che manca sicuramente è l’intensità nella partita stessa. Per cui questo si acquisisce giocando, magari migliorando di partita in partita il minutaggio. Però è un giocatore che ha buone caratteristiche per quello che cerchiamo noi, per cui ci aspettiamo che ci dia una mano. Per quanto riguarda Maita, così come qualche altro, è in una fase di crescita e deve continuare su questa strada senza avere cali di tensione, perché a volte inconsciamente può succedere. Adesso bisogna spingere, perché c’è da migliorare rispetto al passato».
PB – Manca Di Cesare, c’è un ballottaggio tra Matino e Zuzek?
«Sì, c’è un ballottaggio in equilibrio tra Matino e Zuzek. Col lavoro è normale che si cresce e cresce la condizione da parte di tutti. Anche Zuzek, come Matino, si fa trovare sempre pronto quando è chiamato, quindi, così come altri giocatori che migliorano con l’allenamento, anche perché migliorano determinati automatismi, quindi poi l’inserimento del singolo è facilitato quando le cose cominciano a girare come vogliamo. Matino è un difensore centrale che a Genoa è stato adattato da terzino bloccato, però resta un difensore centrale».
Quale sarà il futuro di Acampora?
«I ragazzi sono concentrati su quello che dobbiamo fare, sono dei professionisti. Acampora ho sempre sentito dire che fosse sul mercato, ma per noi non lo è mai stato. Per noi Acampora è un giocatore importante, allo stesso modo di un giocatore come Maita che per esempio sta attraversando un buon momento, lo stesso Edjouma. Ci sono momenti che ci sono delle flessioni, ma non possiamo discutere le qualità di Acampora. E non è che sia fuori dal mercato perché si è fatto male Koutsoupias. Poi è normale che se ci sono periodi che non si gioca, perché magari gli altri fanno meglio e ci sono altre squadre dove magari possono avere più opportunità, sono i giocatori stessi che chiedono la cessione. Tuttavia noi non abbiamo mai fatto questi discorsi con nessuno dei ragazzi, perché sono dei professionisti seri e sono concentrati sul campo».
Farete qualcosa sul mercato in difesa?
«Di Cesare è un problema muscolare che non è una cosa lunga, quindi penso che non ci siano interventi particolari da fare dietro».
Dove si deciderà la partita con l’Ascoli?
«Noi dobbiamo cercare sempre di avere la stessa intensità degli avversari. Quando c’è la stessa intensità, la stessa voglia di lottare su ogni pallone, credo che poi vengono le qualità tecniche e lì si vede chi è che ha più qualità. Sarà sicuramente una partita equilibrata. Loro per caratteristiche giocano più in verticale, noi magari cerchiamo più il palleggio, però ripeto, sarà veramente una battaglia. Dobbiamo essere preparati bene ad avere una intensità, una pressione, sulle seconde palle dove loro sono molto bravi, perché giocando spesso in verticale sugli attaccanti accorciano bene, per poi fare il gioco su qualche quarto avversario. È una partita interessante, dove non possiamo sbagliare niente».
Quanto la incuriosisce vedere insieme Sibilli e Menez?
«Non mi incuriosisce più di tanto, perché li vedo tutti i giorni in allenamento e li ho visti anche a Genova. Hanno genialità, hanno estro, sono sicuramente giocatori importanti per il Bari».
Dove vede Marino ancora margini di miglioramento?
«Per esempio dobbiamo avere più continuità. Anche con la Ternana non siamo partiti bene, poi dopo che abbiamo fatto il 3-0 abbiamo subito un gol che potevamo evitare perché c’è stato un momento dove abbiamo abbassato un po’ l’attenzione e siamo stati un po’ superficiali. Più si lavora, più passa il tempo, più determinate cose si fanno in maniera fisiologica e vengono naturali i movimenti, i sincronismi, gli automatismi. Questi movimenti vengono fatti con più continuità e più velocità. Tutto quello che ci stiamo facendo».
PB – Qualche ragazzo della Primavera può essere convocato?
«In questo momento, diciamo, quando siamo in pochi, dobbiamo lavorare spesso con tutti e 22 gli elementi per simulare, diciamo, le partite che andremo a fare. Quindi quando c’è qualche giocatore che si ferma, li chiamiamo dalla Primavera. Però in questo momento non è il caso di pensare a queste cose o dare premi».
Che rapporto ha Marino con Castori?
«Castori è uno dei miei amici, con cui ho un buonissimo rapporto e ci sentiamo ogni tanto. Lo stimo tanto sia come allenatore sia come persona. È una persona eccezionale, l’ho conosciuto e ogni tanto ci sentiamo per cui fa piacere incontrarci, perché significa che resistiamo al tempo».