Parma, Martines sul Tardini: “Lavoriamo per trovare uno stadio provvisorio in provincia. Progetto finanziato solo da Krause”
Le parole di Martines sul Tardini
Il Parma, oltre che sul campionato, è concentrato anche sul progetto per il nuovo Ennio Tardini. A parlare di questa nuova sfida in casa ducale l’Amministratore Delegato Corporate, Luca Martines, che ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta di Parma.
Di seguito le sue parole riportate dal sito ufficiale della Lega B.
“Dopo l’arco di ingresso abbiamo liberato spazio per creare un’area cortilizia più ampia, che sia quindi maggior mente fruibile da parte degli spettatori e che consenta di garantire la parte prospettica che dalla porta principale conduce verso l’ingresso dello stadio’.
Martines ha poi parlato del cantiere, che difficilmente partirà questa estate molto più probabilmente la prossima, e di uno stadio provvisorio che potrebbe essere anche costruito in provincia: ‘Innanzitutto, ci tengo a ripetere che per la società il desiderio di trovare una soluzione per giocare in provincia è assolutamente prioritario. Lo dico chiaro e tondo, per fugare ogni dubbio che ogni tanto qualcuno solleva. Do un semplice dato: negli ultimi mesi abbiamo fatto decine e decine di sopralluoghi e di incontri, per esplorare tutte le ipotesi praticabili in provincia’.
Infine, la conferma dell’impegno della proprietà americana del Parma guidata da Kyle Krause: ‘Il progetto è interamente finanziato dal presidente, senza nessun accesso a fondi del Pnrr o a finanziamenti pubblici di alcun tipo. Anche per gli aspetti finanziari, la scelta di una cantierizzazione “monofase” è una garanzia per la comunità. Ho letto spesso di richieste di garanzie finanziarie che il Parma dovrebbe assicurare – conclude Martines -. A me viene sempre da sorridere perché parlano i fatti e i cospicui investimenti che il presidente Krause ha fatto nel centro di Collecchio, in quello di Noceto per la squadra femminile, oltre a quelli nel mondo del vino nelle Langhe dimostrano la sua solidità. In ogni caso, il fatto che in due anni si apra e chiuda il cantiere dà la certezza che in due-tre anni verrà versato tutto ciò che serve per il nuovo Tardini’.