Cosenza, Meroni: “Il gol una liberazione. Gemmi ha creduto in me, l’ho subito abbracciato”
Le parole di Meroni
Andrea Meroni ha regalato la salvezza al Cosenza col gol contro il Brescia all’ultimo pallone utile per i Lupi. Il difensore si è raccontato a Cronache di Spogliatoio raccontando quei momenti e tutta la sua esperienza in Calabria.
“Quando Brescianini ha calciato la punizione mettendo la palla nel mezzo, ho subito capito che sarebbe arrivata a me. Dopo che Andrenacci l’ha parata, quel secondo trascorso tra il tocco e la rete mi è sembrato eterno”.
“La partita si era messa male, giocavamo fuori casa e l’ambiente si era incendiato dopo la loro rete. Abbiamo avuto un po’ di contraccolpo e dopo aver fatto diversi cambi, si stavano prospettando i supplementari. Ma non eravamo in condizioni ottimali, qualcuno di noi aveva accusato i crampi e facevamo fatica a mantenere il possesso palla. Abbiamo fatto all-in sulla punizione, siamo saliti dalla difesa per provare a segnare. Sono corso sotto la curva. Il gol è stata una liberazione”.
Sul suo approdo al Cosenza: “Avevo fatto fatica a giocare con costanza, poi in estate dopo la conclusione del rapporto con il Sassuolo è arrivata la chiamata del direttore Gemmi, che avevo avuto a Pisa, e mi ha convinto ad accettare la sfida. All’inizio ero dubbioso perché sapevo che sarebbe stata una stagione molto complicata. Ma alla fine mi ha convinto. Dopo la salvezza a Brescia, è stata la prima persona che ho abbracciato. Aveva creduto in me ancora una volta”.
“È stata una gioia, siamo stati ultimi per gran parte del campionato e abbiamo vissuto anche alcune contestazioni. Dopo aver toccato la zona per la salvezza diretta, ci siamo ritrovati ai play-out e non è stato semplice. E poi non sono uno che ha la fortuna di segnare molto, non sono un attaccante: questo gol me lo porterò dietro”.