Bari, Mignani: “La gente è giusto che voli, noi rimaniamo con i piedi per terra”
L'intervista del tecnico del Bari Mignani in cui racconta il momento della squadra e svela qualche aneddoto sulle motivazioni che lo hanno spinto ad allenare
Se il Bari si ritrova in vetta alla classifica di Serie B è soprattutto merito di Michele Mignani. Il tecnico dei pugliesi non ha subito il cambio di categoria e anzi, si è esaltato nei momenti paradossalmente più difficili, come la vittoria strepitosa sul Brescia dell’ultimo turno. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Mignani ha parlato del momento e di alcuni momenti della sua carriera.
Ecco le parole di Mignani:
“Percepisco nel gruppo tanta voglia di sacrificarsi, e lì nasce la nostra forza, nello spirito di gruppo. La vittoria di sabato al momento non cambia granchè. Se fosse arrivata a 7 turni dalla fine magari sì. Ora è diverso. Siamo felici per la gente di Bari, è gratificante vedere il San Nicola con 24mila persone, e allo stesso tempo stimolante. Il campionato è di altissimo livello e noi abbiamo alzato il nostro per stare al passo. Sono soddisfatto del lavoro dei miei giocatori anche se in realtà la classifica non la guardo. Il presidente è un signore, molto rispettoso e corretto. E poi devo ringraziare anche Polito che mi ha voluto a partire dalla scorsa stagione. Qui a Bari ti prende tutto, c’è voglia di vivere. La gente è giusto che voli, noi rimaniamo con i piedi per terra”.
La carriera di allenatore
“Fin da calciatore ero incuriosito da questa possibilità, dal perchè ci facessero fare certi esercizi, dal motivo per cui i miei allenatori sceglievano di scendere in campo in un modo piuttosto che in un altro. Bolchi? Ho lavorato con lui a Lucca. Mi ha fatto conoscere l’umanità del calcio, la lealtà. Ho appreso da lui la capacità di gestire lo spogliatoio. Ho avuto la fortuna poi di essere allenato da GB Fabbri, tecnico all’avanguardia. Poi Giuseppe Papadopulo, capace di farti tirare fuori tutto il meglio che avevi dentro. E infine Stefano Pioli, un grandissimo allenatore, ogni tanto lo disturbo. Quando ho iniziato è stato bello vedere crescere con me molti ragazzi delle giovanili. A Siena ho fatto Allievi Nazionali e Primavera. Tra quelli che ho visto crescere ci sono Spinazzola, ora alla Roma, e Rosseti, attaccante che era stato acquistato dalla Juventus e nel giro dell’Under 21 azzurra. Passare alla prima squadra per me è stato graduale, perchè ho iniziato come collaboratore di Mario Beretta a Latina“.