Bari, Mignani: “Mi piacerebbe essere bello e vincente ma ora contano i punti”
Le parole di Mignani
Michele Mignani, allenatore del Bari, ha parlato in vista della sfida col Como. Di seguito le sue parole riportate da pianetabari.com.
Cosa cambia giocare la partita dalla parte destra della classifica?
“Cambia poco. Io continuo a non guardare la classifica, così come facevo l’anno scorso. Domani abbiamo bisogno di fare punti e adesso tutte le partite diventano importanti per fare punti”.
I tifosi hanno ragione a preoccuparsi?
“Non sto andando a cercare il Bari di 2 anni fa o dell’anno scorso. Sto cercando la solidità che permetta di fare un gol più degli avversari. Mi piacerebbe anche a me essere bello e vincente, ora conta fare gol e punti. Nemmeno noi siamo soddisfatti dei punti fatti, che derivano da una serie di prestazioni dove c’è stata un po’ di altalena. Abbiamo fatto cose buone e meno buone, anche a Parma. Dobbiamo cercare di riportare l’equilibrio a casa nostra. Ognuno poi ha diritto di esprimere il proprio pensiero, che sia di dissenso o positivo”.
Quanto tempo ci vuole a Mignani per costruire la squadra?
“Dei tanti giocatori nuovi molti sono arrivati all’ultimo, e questo non aiuta. Per un allenatore è una problematica. Se in una settimana come questa ci siamo allenati solo 2 giorni le cose si complicano ulteriormente. Tuttavia la nostra squadra penso sia stata sempre in campo in maniera dignitosa. Bisogna fare tutto col tempo che si ha”.
Diaw può giocare dal primo minuto?
“Le sue condizioni crescono di volta in volta. Stiamo valutando se già da questa o la prossima”.
Cosa pensa di Mignani della questione negatività?
“Leggo il giusto, non seguo molto i social soprattutto quando non arrivano i risultati perché viene amplificato tutto. Non so a cosa si riferisse Valerio, io non ci ho parlato. Ho imparato a conoscere il tifoso barese, sta-innamorato della su squadra. E lo capisco. Noi faremmo di tutto per dare soddisfazioni ai nostri tifosi, in questo momento stiamo soffrendo anche noi”.
I numeri deficitari in attacco come li interpreta Mignani?
“Quest’anno è un’altra cosa, non ci sono Cheddira e Folorunsho. I gol poi li possono fare tutti, centrocampisti e difensori anche. Dobbiamo però cercare di aumentare questi numeri”.
Quanto tempo serve a Edjouma per inserirsi?
“Noi cerchiamo di mettere sempre i giocatori nelle condizioni migliori di esprimersi. Quando uno viene dall’estero bisogna educarlo a fare entrambe le fasi. Mettere in campo Edjouma serve per dargli fiducia e fargli capire che è dentro il progetto. Col Catanzaro ho preferito lui a Aramu perché stava meglio. Con il Parma ho ritenuto di fare giocare Mattia dall’inizio e ha dato le risposte giuste”.
Cosa manca agli approcci?
“A volte sono gli avversari che partono più forte di te. Noi prepariamo le partite sui 90 minuti, preferirei essere equilibrato in tutto l’arco della partita”.
Il Como?
“Non è una sorpresa, sta dando seguito al lavoro dello scorso anno con un allenatore che ha dato qualità. Sono una squadra forte, proveremo a batterli. Ma ha grandi valori in rosa”.
Il momento di Bellomo?
“È un giocatore caratteriale che non ha mai sbagliato un minuto dell’allenamento e l’atteggiamento”.
PB – Cosa perde la squadra quando esce Di Cesare? Matino?
“Questa è una squadra che non è Di cesare dipendente, ci sta che possa avere qualche fastidio. L’importante è averlo a disposizione. Zuzek credo possa dare in questo momento di più di Matino”.
Achik è pronto?
“È cresciuto, ha fatto un percorso nella sua carriera dove ha sempre giocato vicino alla linea laterale. Ma non posso pensare di cambiare Sibilli con Achik”.
Mignani come valuta le parole di Di Cesare?
“Noi tutti ambiamo a fare il meglio di quello che si può fare. Vorrei che tutti si alzassero con il pensiero di fare qualcosa di importante. Quello che è stato è stato, ora dobbiamo riprenderci con tutta la forza quello che vogliamo”.