11 Aprile 2024

Palermo, Mignani: “Nessuno si deve sentire un titolare inamovibile. Cosenza? Avranno il coltello tra i denti”

Le parole dell'allenatore dei rosanero

L’allenatore del Palermo Michele Mignani ha presentato, in conferenza stampa, la gara di sabato che sarà contro il Cosenza di William Viali. Di seguito le sue parole riportate dalla redazione di Mediagol:

“La prima cosa è che è un piacere lavorare in un centro sportivo di questo genere dove la società cerca di mettere tutto a disposizione della squadra. È una cosa confortevole sotto tanti aspetti.

La squadra? Ogni giorno riesco ad avere qualche consapevolezza in più. Ogni giorno lavoriamo per avere qualcosa in più. L’ideale sarebbe sempre lavorare in una settimana tipo. Questa settimana ci è servita tanto, speriamo di arrivare a Cosenza con qualche certezza in più.

Quello di cui avevamo bisogno era cercare di avere solidità e per averla, quando affronti una buona parte di questa serie B, la soluzione migliore è mettere 5 uomini. La fase di non possesso è stata molto buona, aldilà dei goal presi. Ogni squadra ti porta a fare delle riflessioni, noi dobbiamo essere bravi ad adattarci anche a una difesa a tre. Sono dei giocatori esperti, il concetto è lo stesso, cambia solo il numero di giocatori schierati lì”.

Sulla gara: “Dobbiamo essere bravi e veloci nel capire quello che ci concede l’avversario. Non tutti gli avversari hanno lo stesso modo di difendere e di opporsi. Quando ne trovi uno aggressivo, devi andare a cercarlo direttamente e valorizzare le caratteristiche dei nostri attaccanti. Nel caso in cui gli avversari ci dovessero aspettare dobbiamo essere bravi a far girare palla e calciare in porta. Noi dobbiamo provare a far goal, il Palermo ha dimostrato di aver nelle sue corde goal in tante situazioni.

Avere portieri bravi con i piedi? È un vantaggio, ti dà soluzioni di superiorità numerica. Dobbiamo cercare di utilizzarlo per prendere campo e avvicinarci nella trequarti avversaria. Quando parlo della squadra ho detto che ho visto un po’ di timore ma penso che possa essere stata una cosa normale. C’era la tensione di riprendere un cammino, fare risultato che viene da goal non presi. Io provo a lavorare per quelle che sono le mie idee, mi piacerebbe molto avere soluzioni per far male all’avversario. Speriamo di ritrovare la serenità che magari i ragazzi avevano all’inizio. Poi la vittoria, pulita o sporca, ripulirebbe un pochino la testa. Noi giochiamo ogni partita per vincere e per posizionarci meglio in classifica”.

Sulle scelte di formazione: “Pigliacelli o Desplanches? Penso a tutto, valuto tutto. Metto in campo la situazione migliore, lo faccio per tutti. Il ruolo del portiere è un pochino diverso, devo stare molto attento. Ogni allenatore vorrebbe avere tutta la rosa a disposizione. Di Mariano nasce attaccante esterno, nell’interpretazione di quel ruolo ci mette le sue caratteristiche e qualità. Senza Di Mariano dobbiamo trovare una soluzione alternativa. Buttaro lo può fare, anche Segre, Traorè e Graves. Abbiamo diverse soluzioni per sostituire Di Mariano.

Gomes e Coulibaly? Sono due centrocampisti. Gomes più play che lavora con le due mezzale, più basse. Possono giocare in un centrocampo a quattro, si completano. Ma abbiamo diversi giocatori per quella soluzione. I ragazzi giovani e sani le energie le devono trovare, tutto parte dalla testa. Nell’ultimo periodo la testa si era un po’ appesantita e qualcosa era venuta meno. Ho trovato una squadra con una grande voglia del lavoro. Ho riconosciuto il merito ai ragazzi e allo staff. Hanno lavorato nel modo giusto. I ragazzi sono molto disponibili e attenti. Hanno energie sotto l’aspetto fisico, devono averle anche sotto quello mentale”.

Ancora sulla squadra e sul Cosenza: “La condizione della squadra? Dopo una settimana di lavoro, ho avuto un quadro più completo. Il Palermo è arrivato meglio alla fine della partita, rispetto alla Samp. Ogni allenatore ha i suoi metodi, crede in un determinato tipo di lavoro fisico o meno. Dobbiamo essere bravi noi a metter qualcosa dentro senza togliere.

Il Cosenza è una squadra che ha cambiato allenatore da poche giornate, rispetto al girone di andata ha cambiato un po’ faccia. Cerca concretezza e solidità. Immagino che la situazione in classifica la porti ad avere il coltello fra i denti. Dobbiamo essere più forti e vogliosi di loro.

Tanti goal da fuori area? Mi hanno sempre insegnato che alla lunga i numeri hanno un valore e bisogna tenerli in considerazione. Io non voglio fossilizzarmi solo sul portiere, quando prendi tanti goal, si deve ragionare da squadra. Meno tiri concedi da fuori area, più riesci in avanti. Sono considerazioni che ho fatto.

Gestire il vantaggio? Lo puoi fare in tanti modi, il modo migliore è continuare ad aggredire l’avversario. La soluzione migliore è abbassarsi e aspettarlo nella metà campo. Noi spesso facciamo i conti senza l’oste, poi ti rendi conto che l’avversario c’è e ha delle qualità. Ci sono tante partite all’interno della partita (inerzie emotive) e quando una squadra va in svantaggio dà qualcosa in più per raggiungere il pareggio. “Pretendo di più, è normale. Mi piacerebbe che la mia squadra facesse la partita. Come vi ho accennato prima ci sono degli avversarsi però. Mi interessa lo spirito e l’atteggiamento con cui si affrontano le partite. La soluzione migliore è affrontarla con tanta voglia, coraggio e forza. Mancava un po’ questo e dobbiamo cercare di riportarlo. 

Aspettative? Non dipendono da me, posso solo dire che cercherò di dare tutto me stesso per fare il meglio possibile. Se le aspettative sono alte da quando sono arrivato io, gratifica il mio percorso ma si azzera quando si ricomincia. 

Chi in coppia con Brunori? Penso che tutti possono giocare insieme, hanno tutti caratteristiche diverse. Bisogna rendere omogeneo il reparto offensivo. Insigne ha caratteristiche diverse da Mancuso. Brunori da Traorè. Il calcio moderno dimostra che il reparto offensivo può essere composto da diversi giocatori con caratteristiche diverse. 

Mancuso? Non avendolo visto prima non so se è cambiato il suo umore. È nel progetto, sa che può dare un contributo e lo tengo in considerazione come gli altri.

Vasic? Non ha fatto ancora allenamenti con il gruppo, aspetto per valutarlo.

Un’idea me la sono fatta, Di Francesco è un giocatore che non ha espresso il suo potenziale e dire questo è secondo me un complimento. Può fare tutti i ruoli del centrocampo e dell’attacco. È un calciatore importante per ogni allenatore. Si è sempre messo a disposizione. Mi auguro di riuscire a tirare fuori le sue caratteristiche, perché ha le possibilità anche di tornare a giocare in A.

Insigne? Non ho preclusione nei confronti di nessuno, nasce come attaccante esterno. È molto intelligente, può lavorare anche seconda punta. È un giocatore che ritengo un valore aggiunto.

Quando arriva un allenatore nuovo, si azzera un po’ tutto. Non avevo mai avuto nessun giocatore che ho trovato qui a Palermo. Un allenatore fin quando non lo allena, non lo conosce bene. In mezzo al campo eravamo contati, ho dovuto fare di necessità virtù. Stulac è un giocatore che secondo me aveva bisogno di uno stimolo nuovo e diverso. Sono convinto che la testa fa tutto, vorrei che i giocatori capissero che non esiste un titolare inamovibile. Tutti sono determinanti o decisivi”.