Garbato, ma non troppo – I giovani del Modena meritano più fiducia da parte di Tesser
Primo appuntamento col nuovo editoriale di PSB
Per la promozione in Serie B ottenuta al primo anno di gestione di Carlo Rivetti, i 25 punti conquistati nel girone d’andata e l’approccio alla campagna acquisti il Modena merita solo complimenti. Tantissimi meriti per i traguardi raggiunti vanno a mister Attilio Tesser, il quale continua a confermarsi un professore del terzo campionato italiano e un abile gestore anche in cadetteria. La folgorante rinascita di Luca Tremolada, i segnali di risveglio dopo anni difficili di Davide Diaw e Diego Falcinelli, l’impatto sulla categoria di calciatori che non la conoscevano quali capitan Antonio Pergreffi o Fabio Gerli sono nitidi esempi delle sue doti. Doti che trascendono il semplice ordine tattico (marchio di fabbrica) o la spiccata verticalità della manovra dei Canarini. La capacità di levigare i propri principi sulla base degli uomini a disposizione favorendo l’ottimo rendimento di questi è ciò che sta facendo la differenza in positivo.
Se il contesto generale, al netto di una classifica corta dettata dall’altissima competitività delle squadre, è piuttosto confortante, ci sono dei casi specifici su cui è necessario sviluppare riflessioni. Nicholas Bonfanti, Giorgio Cittadini e Simone Panada hanno giocato complessivamente 1816 minuti, sebbene dispongano di numeri importanti. Tutti e 3 classe 2002, nel tempo loro concessogli si sono affermati come elementi affidabili e talentuosi, meritevoli di spazio e non è un caso che il CT Roberto Mancini li abbia convocati per lo stage della Nazionale. L’allenatore dell’Italia, nel caso del difensore centrale, si è spinto anche oltre con una dichiarazione davvero audace. “Qualche nome da segnalare dallo stage di dicembre? Cittadini, che ora ha bisogno di giocare in A“. Dà a pensare che un ragazzo che non sta riuscendo a scalzare una coppia con pochissima esperienza in Serie B goda di tale considerazione e che su di lui abbia posato da tempo lo sguardo la Fiorentina.
Il rendimento di Gerli forse giustifica l’assenza dai titolari di Panada, l’altro elemento in prestito dall’Atalanta. Risulta tuttavia difficile spiegarsi perché il play, che nei soli 245′ disputati ha messo a referto anche un grande assist contro il Brescia, non entri in campo dal match del 29 ottobre contro il Palermo. Innumerevoli le gare cominciate in panchina anche per colui che quel passaggio vincente l’ha trasformato in gol, lo Squalo Bonfanti. La società è stata oculata e coraggiosa ad acquistarlo a titolo definitivo dall’Inter, ma in questo gennaio ha già familiarizzato col rischio di perderlo a causa di molte sirene di mercato. Pur avendo una rapporto tra reti e minuti giocati eccelsa (5 in 688), è evidente come in caso di cessione la valorizzazione non risulterebbe completa. Il Modena chiede per lui 4 milioni, il Pisa è fermo a poco più della metà. Proprio il limitatissimo utilizzo impedisce da un lato all’attaccante di realizzarsi e formarsi al 100% in Emilia, dall’altro al club di massimizzare economicamente (ora o in estate) i guadagni mediante un suo ipotetico addio.
Le qualità ci sono: lo dice il campo, lo dice il mercato, lo dice Mancini. Cos’è che dunque manca? Probabilmente il coraggio. La Serie B è un campionato difficilissimo e per gli allenatori i rischi sono spesso dietro l’angolo. Lo stesso Attilio Tesser è stato a inizio anno in odore di esonero, poiché l’impatto con la categoria si era rivelato ostico e i risultati hanno tardato ad arrivare. Per la paura di un potenziale flop, però, si dissipa un potenziale immenso. Il Modena sta facendo tanto, ma questi ragazzi meritano di più.
P.s. Come Tremolada non c’è nessuno, ma anche Romeo Giovannini ha classe da vendere. Un prestito in Serie C costituirebbe un altro notevole spreco.