Morganella sul Livorno: “Sono stato costretto a spogliarmi per dimostrare di non avere una svastica tatuata”
MORGANELLA LIVORNO SVASTICA – Michel Morganella ha raccontato al Tirreno la sua esperienza affatto indimenticabile al Livorno, terminata con la rescissione consensuale. “La piazza è importantissima, ma dalla società mi aspettavo molto di più. Forse a qualche dirigente non piacevo per tatuaggi e barba, mi hanno sempre fatto passare per colpevole e mi sono sentito preso in giro. I […]
MORGANELLA LIVORNO SVASTICA – Michel Morganella ha raccontato al Tirreno la sua esperienza affatto indimenticabile al Livorno, terminata con la rescissione consensuale.
“La piazza è importantissima, ma dalla società mi aspettavo molto di più. Forse a qualche dirigente non piacevo per tatuaggi e barba, mi hanno sempre fatto passare per colpevole e mi sono sentito preso in giro. I problemi, però, erano altri. La proprietà non è più all’altezza, doverci allenare in dei campetti e non al centro sportivo per un po’ di pioggia è stata una scena mai vista. Abbiamo avuto continui piccoli problemi. Ho cercato di dare il massimo, ma la stagione è stata insufficiente per tutti. Solo Marras ha saputo comunque esprimere le sue qualità. Con Breda, che è una brava persona, si cambiava modulo ogni settimana, mentre con Tramezzani ho ancora un ottimo rapporto: è un allenatore che si fa sentire. Un insulto o un coro in una stagione del genere ci sta di subirlo, è a qualche dirigente che non piacevo: nell’ambiente circolavano dei vocali su di me, storie false sulla mia vita. Qualcuno non mi ha portato rispetto, anche in ritiro ho vissuto un brutto episodio. Sono stato costretto a spogliarmi davanti per dimostrare di non avere un tatuaggio di una svastica sulla schiena. A gennaio non ero fuori rosa, ma la società non ha voluto comunicare il mio infortunio: è stata un’altra cosa spiacevole. Spero Spinelli venda a gente seria, questa città merita la A o la B.”