SPAL, Murgia: “Ultimi due anni non facili, ma so di poter dare tanto”
MURGIA SPAL – Alessandro Murgia, centrocampista della SPAL, ha rilasciato una corposa intervista ai colleghi de Lospallino.com. Ecco le sue parole, riprese da TMW: “Sicuramente sono ad un punto in cui la maturità comincia a farsi sentire. Non mi sento né un ragazzino né uno in fase discendente. Quindi sto bene, sono tranquillo, sento di posso dare […]
MURGIA SPAL – Alessandro Murgia, centrocampista della SPAL, ha rilasciato una corposa intervista ai colleghi de Lospallino.com.
Ecco le sue parole, riprese da TMW:
“Sicuramente sono ad un punto in cui la maturità comincia a farsi sentire. Non mi sento né un ragazzino né uno in fase discendente. Quindi sto bene, sono tranquillo, sento di posso dare tanto come persona e come calciatore e lavoro con la consapevolezza di poter fare meglio, giorno dopo giorno. I numeri di questi due anni non sono stati così buoni come me li aspettavo. Di certo non sono stati due anni facili, ma nel calcio ci sono alti e bassi. La considero una parentesi della mia carriera, come ce ne potranno essere altre. Spero il meno possibile, ovviamente.
La stagione della retrocessione si è rivelata più complicata di quanto ce la fossimo immaginata. Sapevamo che la Serie A è difficile, ma noi eravamo convinti di avere una buona squadra e anche la società iniziava a strutturarsi per rimanere stabilmente in categoria. Per cui retrocedere è stato un colpo durissimo per tutti, tra l’altro nell’anno in cui è arrivata la pandemia a complicare le vite di chiunque, a qualunque livello.”
Murgia parla del gruppo squadra della SPAL
Questa squadra è forte, anche mentalmente, ma non dobbiamo fare l’errore di montarci la testa. Ogni giorno ce lo diciamo tra di noi: ‘piedi per terra e pensiamo di partita in partita’. Questo campionato è molto difficile e non è il caso di fissare degli obiettivi precisi. Come gruppo siamo consapevoli dei risultati che possiamo ottenere, ma vogliamo rimanere concentrati al 100% sul lavoro che c’è da fare in allenamento e in partita.
Parto col dire che faccio parte di un gruppo molto sano, sincero e voglioso di fare bene. Questa è la cosa più importante. Non c’è qualcuno che si sente migliore di un altro. C’è davvero un senso molto forte di condivisione. Poi ognuno ha il suo carattere e può mettere al servizio degli altri la propria esperienza ed è quello che cerco di fare io, soprattutto per i ragazzi più giovani. Oggi sono qui e mi vedo qui. Mi vedo soprattutto dove ho la possibilità di giocare il più possibile. Quello che cerco è continuità e un progetto tecnico in cui essere coinvolto al 100%. Il mio obiettivo è trovarlo qui, poi si vedrà.”