Cagliari, Nandez: “Con il cuore e con l’anima mi sento mezzo sardo”
L'attaccamento di Nandez ai colori rossoblu
Naitan Nandez sempre più centrale nel progetto del Cagliari. Il centrocampista uruguaiano ha tagliato il traguardo delle 120 presenze in rossoblu, con il Cagliari che è diventato il club con cui Nandez ha giocato per più tempo in carriera. Intervistato dal Corriere dello Sport, Nandez ha raccontato le sue sensazioni in merito alla stagione in corso e all’attaccamento alla maglia rossoblu.
Ecco le parole di Nandez:
“Ormai mi sento sardo. Sono stato accolto con grandissimo entusiasmo. Avevo preso qualche informazione dai miei compagni uruguaiani, ma quello che ho vissuto è stato più bello di quanto raccontato. Cagliari tutta la vita? Chi può dirlo. Certo se pensassi di dover andare via sarebbe dura. Ora posso dire di avere più amici qui che in Uruguay. In Sardegna ho trovato anche l’amore, Sara, la mia fidanzata, una sarda che mi ha cambiato la vita. Cerco di pensare giorno per giorno e non troppo al futuro. Abbiamo un obiettivo, per noi, per la città e per la Sardegna: speriamo finisca come deve finire e poi si potrà parlare di tutto. A Cagliari ti fanno sentire un giocatore importante ma anche una persona normale, ti stanno vicini e ti mostrano affetto senza esagerare. Mi sento uno di voi. Da quando sono arrivato in tanti pensavano sarei stato di passaggio, ma in realtà col cuore e l’anima mi sento mezzo sardo. Retrocessione? Ferita ancora aperta, mi ha toccato il cuore, a me e a tutti quelli che sono rimasti, mi sono sentito in debito con la nostra gente. Non mi aspettavo una Serie B così dura, all’inizio abbiamo faticato ma ora sembra che abbiamo trovato la strada giusta. Ranieri è un grande allenatore e una persona tranquilla che dà grande serenità. Mi piace l’importanza che dà lui al gruppo, è arrivato ed eravamo spaesati, ma ci ha messo poco a farci capire che abbiamo i numeri per rappresentare l’isola. Ginocchio? Ho vissuto un momento difficile, non è facile stare fuori. Devo ringraziare tutti, staff, mister, medici, preparatori. Tutti mi hanno permesso di recuperare in tempo di record, e ora sto bene, lavoro per arrivare al top”.