21 Dicembre 2023

Reggiana, parla Nesta: “Dobbiamo invertire la rotta. Arrivato a mangiare il panettone? Preferisco il pandoro”

Il mister a pochi giorni dalla sfida

Dopo la sconfitta contro la Sampdoria, la Reggiana si prepara alla trasferta contro il Südtirol, reduce dalla vittoria al Penzo contro il Venezia, in quella che sarà una delle sfide più interessanti in ottica salvezza. L’allenatore granata Alessandro Nesta, ha parlato in conferenza stampa dove ha presentato la sfida, che gli emiliani devono vincere per tornare a ottenere il massimo bottino, che manca da fine ottobre con il 3-0 alla Feralpisalò.

Queste le dichiarazioni del mister, riportate da tuttoreggiana.com:

Brutte notizie per fortuna non ce ne sono ma è stata una settimana particolare perché una sconfitta con la Sampdoria ci può stare ma la prestazione non è piaciuta proprio a nessuno. Stiamo recuperando piano piano qualche giocatore e questa è la cosa più importante per il momento“.

Su Kabashi: “Torna a disposizione. Vedremo quanto potrà dare, io spero di farlo giocare il più possibile“.

Sul ritorno di Gondo: “Sì, questa è la strada da seguire ma l’importante è non fermarsi di nuovo. Da Riva entra, gioca e si ferma… Pajac uguale. Anche Crigoj molte volte ha fatto così. Queste sono le situazioni da evitare, io poi fatico a spiegare il perché di tutti gli infortuni che abbiamo avuto. Ho allenato altri anni e non era mai capitato…

Sui problemi per i campi ghiacciati: “Nessuno, appena esce il sole si risolve tutto“.

Sulla pressione pre-partita: “Tutti le avvertiamo. È da tanto che non vinciamo e nelle ultime tre-quattro partite non siamo più gli stessi di prima. Bisogna innanzitutto invertire la rotta e riprendere la nostra identità. Dobbiamo eliminare i cali perché tendiamo spesso sotto la sufficienza“.

Siamo molto coesi e ho una squadra formata da brava gente, forse pure troppo. Ci manca un po’ di furbizia e sana ignoranza che torna utile, un po’ di mestiere… Tutti tengono alla nostra causa, su questo metto la mano sul fuoco. Chi non ci tiene va via ma nessuno finora ha chiesto di essere ceduto, solamente di giocare di più. E dico che se qualcuno bussa alla mia porta per reclamare maggiore spazio sono contento: Cigarini, per esempio, lo ha fatto tante volte. Questo è il “mestiere” che ci serve, lui è un giocatore competitivo e i campioni non mollano fino a 50 anni…

La coperta è corta, ma noi dobbiamo riuscire a vincere a prescindere dal numero di gol subiti e bisogna capire come arrivano le reti che prendiamo. Secondo me conta molto l’aspetto mentale perché prendiamo gol all’inizio dei tempi quindi dobbiamo levarci questo brutto vizio. Lo ripeto, il recupero di giocatori importanti aiuta molto a crescere mentalmente perché la nostra è una squadra giovane“.

Chiaramente siamo in difficoltà, a volte lo sbaglio è individuale altre volte invece è di tutta la squadra. Siamo giovani e anche io ho sbagliato a quell’età ma non ho imparato fino a quando non ho commesso l’errore. Lo ripeto, bisogna ricreare un gruppo con i giocatori esperti per crescere“.

Sulla salvezza: “Nelle prime dieci-undici partite, a parte Terni, abbiamo sempre giocato su un buon livello. Da più settimane invece siamo calati e questa flessione la attribuisco all’emergenza troppo lunga che stiamo vivendo. Purtroppo, certi giocatori entrano per 20 minuti e poi si stirano, e sono tanti quelli che fanno così, ma noi non possiamo permettercelo. Detto questo, io come allenatore devo cercare di mantenere il livello più alto possibile con chi ho a disposizione. E una mia responsabilità“.

Ci abbiamo provato. Hanno gamba e corsa, pressano forte all’inizio e mettono la partita sul binario fisico: questa è la loro identità, sono temibili“.

In questo momento i nostri problemi sono tanti, lo sappiamo, ma andiamo a Bolzano per giocarcela e vincere. Se pensiamo di andare là battuti non avrebbe senso partire. In settimana abbiamo lavorato per aggiustare delle cose poi dobbiamo ritrovare uno spirito importante attraverso alcuni giocatori“.

Sulle dichiarazioni di Salerno: “Me l’ha ribadito di persona: vincere sarebbe un bel regalo di Natale per tutti. I tifosi, in questo momento, sono delusi perché i risultati non sono quelli che ci aspettavamo quindi è giusto che critichino o fischino, noi dentro dobbiamo tenere botta: è un mese e mezzo che siamo in emergenza e stiamo friggendo i giocatori come aspetto mentale e fisico“.

Cercheremo di ottenere il massimo, ma se ci mettiamo bassi come successo a Cosenza non teniamo più di tanto…

Sulla difesa a quattro: “Non so, non credo che la difesa e il modulo siano il nostro problema. Se non recuperiamo i giocatori le incognite restano anche perché i giovani li abbiamo un po’ fritti: Marcandalli, per esempio, ora è stanco e se mancano anche gli altri facciamo fatica“.

Sui tifosi: “Ultimamente siamo in debito con loro: a Modena erano tantissimi ed è stato bellissimo ma abbiamo perso il derby. Speriamo di regalare loro una gioia“.

Sul mercato di gennaio: “Se possiamo ci diamo tutti una mano. Ci servono giocatori pronti e funzionali, ne abbiamo già parlato con il direttore Goretti e con il presidente Salerno: solo così ne trarremo vantaggio. Bisogna però vedere se questo materiale umano sarà possibile trovarlo…

Su ReinhartÈ un mediano tecnico simile a Bianco, stessa altezza magari un po’ più muscolare. Per ora ha fatto due allenamenti con noi, lo vedremo in azione più avanti“.

Dobbiamo invertire la tendenza in calo per ritrovare la sensazione di potercela fare. Non solo come risultati ma anche come atteggiamento. La prestazione minima deve innalzarsi e dobbiamo ritrovare l’entusiasmo che manca. Se avessi la squadra al completo sono sicuro che la classifica sarebbe diversa e ci potremmo salvare, se invece restiamo due mesi senza metà gruppo allora facciamo fatica… Quanto di buono visto a inizio stagione è andato perso perché in tanti sono venuti a mancare e quelli che sono rimasti non possono fare tutto…

A me non piace il panettone, preferisco il pandoro. Faccio questo lavoro per passione e bisogna mettere in conto di poter essere esonerati. A Frosinone è andata così, a Perugia invece ero andato via io. Chiaramente mi darebbe fastidio essere cacciato perché sono competitivo e non accetto di fallire: vendo cara la pelle fino alla fine“.