Mensah pazzo di Possanzini, Valentini vs Ascoli, l’aneddoto Kvara-Samp: le news del venerdì di Serie B
I fatti di giornata
La Serie B è, numeri e spettacolo alla mano, probabilmente il campionato più difficile e complesso d’Europa. Ormai da anni la cadetteria vede le squadre partecipanti darsi battaglia sino alla fine con le diverse classifiche che tendono ad essere incerte sino alla chiusura della stagione regolare così come accaduto in questo campionato conclusosi. Oltre ai fatti di campo, però, la Serie B si contraddistingue anche per quelli che accadono al di fuori del rettangolo verde. Aneddoti, polemiche, statistiche, dichiarazioni e tutto ciò che un campionato così ricco può offrire. Di seguito, dunque, le news di Serie B più rilevanti di giornata.
Serie B, le news di giornata
Mensah pazzo di Possanzini
L’impresa incredibile del Mantova, capace di dominare la Serie C partendo ad inizio stagione dopo la retrocessione in D e la riammissione nel campionato, è da raccontare in tutte le sue sfaccettature. La squadra sapientemente guidata da Possanzini, dimostratosi genio delle idee e della panchina, ha contato su un gruppo totalmente nuovo fatta eccezione per qualche elemento.
A difesa della vecchia guardia, poi protagonista con gol ed assist verso la volata promozione, Davis Mensah, attaccante del Mantova rinato sotto la guida di Possanzini.
L’ex Triestina è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare del percorso di questo Mantova.
Impresa storica e leggendaria da parte vostra: quando avete capito di potercela fare?
“Questa domanda calza a pennello con me: sono grande, del 1991, ne ho viste diverse e ti dico quando l’ho capito. Dopo le prime due o tre amichevoli nel precampionato, parlo personalmente, a cena fuori con qualche compagno ho detto: “Quest’anno vinciamo il campionato”. Avevo questa sensazione, ho visto come lavorava il Mister e ho subito capito. Poi ovviamente durante la stagione ci sono stati diversi momenti: dopo la sconfitta con la Triestina all’andata fu il Mister a dirci che avremmo vinto. Dopo la vittoria col Vicenza tutta la squadra ha capito di poter fare l’impresa: ci siamo guardati tra di noi e ce lo siamo detti. Dopo il successo con la Virtus per 4-0, poi, non potevamo più sbagliare”
Possanzini ha firmato gran parte di questa impresa: che tipo di allenatore è?
“Con un altro allenatore saremmo arrivati forse quarti o quinti. Possanzini ha fatto una differenza clamorosa. Ho un rimpianto nella mia vita: di non averlo conosciuto prima. Il Mister è allucinante: sai già cosa devi fare in campo e negli allenamenti. Gli altri anni in campo correvo a destra e a sinistra ed ero morto. Con lui hai il piacere di correre, ti diverti, non ti stanchi. Io vado al campo agli allenamenti che sono felice e questa cosa è importante. Se un giocatore va ad allenarsi con lui non vedi l’ora che inizi. Anche negli allenamenti quando la squadra avversaria non ha la palla fa fatica perché giochiamo sempre uomo su uomo e non sai mai come venirti a prendere.
Possanzini è allucinante, non riesco a trovare le parole. Io sono stato un altro giocatore grazie a lui. Mi ha preso da parte, mi ha consigliato. Lui è mio fratello, mio padre, un mio amico. A livello umano ti dice le cose come stanno. Io all’inizio non giocavo ma sono stato là ad ascoltarlo e consigli così sono utili. Uno che non gioca si diverte lo stesso con lui”.
Hai giocato in Serie B solo col Pordenone e non è andata benissimo. Ora cosa ti aspetti?
“Vivo sempre nel presente. Col Pordenone in Serie B è andata male. L’unico rimpianto della mia carriera è il fatto di non aver conosciuto Possanzini. Per quell’anno a Pordenone non do le colpe a nessuno, solo colpa mia. Probabilmente non ero pronto, sono arrivato tardi in Serie B è vero ma ora sono maturato. Non so se sarò protagonista ma se mi daranno l’occasione mi impegnerò al massimo per far capire alla gente che in Serie B posso starci. Spero di poter avere l’occasione di potermi rifare anche a 33 anni. A Pordenone mi dicevano che ero spesso infortunato e questo mi ha dato fastidio: l’anno scorso e quest’anno le ho giocate tutte. Probabilmente non ero pronto io”.
Che tipo di Mantova dobbiamo aspettarci? Che progetti ci sono?
“Quest’anno il DS Botturi è stato eccezionale. Prima di scegliere giocatori ha scelto uomini: noi siamo scelti uno ad uno e questa cosa qua il Mister ed il Direttore ce la dicono spesso. Io non so come saremo in Serie B, è un campionato difficile. Sicuramente qualcuno e qualcosa cambierà ma se terremo questo gioco potremo dire la nostra. Non mi sento di dire o fare promesse perché sono campionati diversi. Posso dire che però in Serie B vai su campi belli dove puoi giocare il calcio di Possanzini. Quest’anno ci sono stati campi difficili in cui la palla rimbalzava male. Non voglio fare promesse; la società qualcosa farà. Presidente e Direttore non faranno mancare niente al Mantova.“
Valentini vs Ascoli
Intervenuto negli studi di Sportitalia, Marco Valentini, ex direttore sportivo dell’Ascoli, ha parlato della separazione con la stessa compagine marchigiana, avvenuta lo scorso autunno dopo un avvio di stagione, quello del Picchio, certamente zoppicante. Ecco quanto ripreso da PicenoTime.it:
“Otto mesi senza parlare? Il silenzio porta consiglio, secondo me serve. Quando accadono certe tipologie di situazioni parlare a caldo può essere rischioso e pericoloso, il tempo aiuta ad analizzare ed avere le idee più chiare. L’esonero ad Ascoli? Non me l’aspettavo, soprattutto per i due anni precedenti. So bene quale sia il problema che c’è dentro l’Ascoli. In questi mesi ho sentito un sacco di chiacchiere e stupidaggini. Due anni fa sono arrivato in una situazione difficile, c’era da risanare, fare minutaggio ed effettuare delle cessioni. Cose che sono state puntualmente fatte, tutte le sessioni di calciomercato sono state chiuse in attivo. Abbiamo conquistato un sesto posto al primo anno, nel secondo abbiamo sfiorato i playoff all’ultima giornata. In questa stagione eravamo partiti male nel mese di Agosto. Poi a settembre ci siamo ripresi, quando sono stato esonerato eravamo a metà classifica a due punti dai playoff, con il 14° budget del campionato e spendendo 100mila euro sul mercato. Eravamo perfettamente in linea con il mandato che mi era stato affidato tre anni prima, ovvero salvarsi, ringiovanire e risanare i conti. Avendo vissuto quella realtà c’è un problema secondo me: se hai il 14° budget del torneo o giù di lì, la cosa normale è lottare per non retrocedere, quella dovrebbe essere la priorità. I messaggi che però arrivano dall’interno, da parte della proprietà, sono quelli di vincere ed a quel punto si viene a creare un cortocircuito che andrà sempre a generare insoddisfazione. L’Ascoli è una società che fa “mobilità” di allenatori e direttori sportivi, anche prima di me ne sono stati cambiati tanti, quest’anno ci sono stati già tre allenatori e due direttore sportivi. Buon per chi sta a casa, c’è la fortuna di lavorare per tutti… Il segreto del calcio di oggi, a mio avviso, deve essere l’equilibrio. Il Cittadella ha inanellato 8 sconfitte consecutive, il Catanzaro ha registrato 5 ko di fila, ma i due club non hanno cambiato né allenatore né direttore sportivo e quelle squadre poi sono venute fuori. Per carità, è capitato a tutti di avere degli esoneri e fa parte del calcio, ma tranne in rari casi non ritengo che cambiare l’allenatore sia la soluzione di tutti i mali. Mi dispiace, tra l’altro, che dopo il mio esonero sia stato sùbito sollevato dall’incarico anche il “mio” allenatore Viali, secondo me un tecnico molto valido. Ho preferito non commentare in questi mesi quanto accaduto anche perché la squadra vive una situazione difficile. Mi è stato detto in faccia che si auspicavano, senza di me, che le cose potessero andare meglio ma purtroppo sono andate peggio. Per questa ragione ho avuto il rispetto e la delicatezza di non parlare, anche perché sono affezionato a tutto ed a tutti e spero che l’Ascoli si salvi il prima possibile. Rispetto a qualche anno fa, quando ad esempio il Carpi e il Crotone sono riuscite a vincere contro pronostico, in Serie B oggi trovi dieci proprietà da Serie A sul piano economico e quindi diventa molto difficile, per non dire quasi impossibile, che una squadra costruita per non retrocedere possa poi vincere. Se ho cercato Daniele De Rossi per l’Ascoli? E’ successo nel 2022, per il post Sottil, anche se lui era ancora impegnato con la Nazionale. Noi avevamo un po’ di fretta, eravamo reduci dai playoff ed avevamo un po’ di pressioni per scegliere subito il nuovo tecnico. Ci ho fatto una chiacchierata telefonica, mi ha chiesto del tempo perché era in Nazionale con Mancini. Gli ho risposto che purtroppo noi tanto tempo non ne avevamo però confermo che è stata una delle nostre scelte. Ho sempre pensato che chi sia stato un grande centrocampista come De Rossi, che tra l’altro è anche un ragazzo intelligente, è facile che abbia un ottimo futuro da allenatore“.
L’aneddoto Kvara-Samp
All’interno del libro Kvaradona. Un miracolo georgiano dedicato all’ala sinistra del Napoli MVP della scorsa Serie A è contenuta un’intervista al padre del classe 2001 Badri Kvaratskhelia che racconta un aneddoto sul suo arrivo in Italia.
Racconta infatti che oltre ai partenopei sul ragazzo c’erano anche Inter, Juventus, Roma e una squadra attualmente in Serie B come la Sampdoria. Chissà quanto e come sarebbe cambiata la storia dei blucerchiati, retrocessi nell’anno in cui gli azzurri hanno vinto il terzo scudetto, con l’acquisto della stella georgiana.