Bari, Novakovich: “Cresciuto guardando Serie A, Milan e Premier. Ho giocato come prima punta, ma sono duttile”
Le parole dell'attaccante
L’attaccante del Bari Andria Novakovich è intervenuto nella conferenza stampa per parlare della sua esperienza.
Ecco le sue dichiarazioni, riportate da Pianetabari.com:
“Sono contentissimo di essere qui, ringrazio la società. Sto bene e e sono a disposizione, poi le scelte. Il mio obiettivo è quello di fare il meglio possibile. Vorrei fare tanti gol, ma non mi concentro tanto su questi aspetti. Mi interessa fare bene con e per la squadra, però è chiaro che mi piacerebbe migliorare il mio numero di reti. Io cerco sempre di fare il meglio, non so il perché dei pochi gol negli ultimi anni. Io faccio il massimo per la squadra, cercando di aiutare i miei compagni anche con gli assist. Nelle ultime stagioni ho fatto bene, al netto dei numeri che dicono altro.
In Italia ho giocato tante volte come prima punta, ma in realtà posso fare tanti ruoli e lo deciderà il mister. Posso giocare insieme a Kevin, abbiamo un buon attacco. Il mister ci chiede di muoverci molto e vincere i duelli. È tosta, ma sono sicuro che è la strada giusta. Non faccio solo sponde, ma mi piace anche puntare e dribblare. Ci aspettavamo una prestazione diversa. C’è mancata la fame agonistica, perché le occasioni le abbiamo avute. Loro sono stati bravi a giocare “sporco”, ma adesso sono sicuro che saremo pronti per Modena.
C’erano altre squadre interessate, ma Bari per me è stata sempre una società interessante sotto tanti aspetti. Per noi serbi lo stadio è particolare, perché la Stella Rossa ha vinto la Champions League a Bari. Ero contentissimo quando ho sentito la chiamata e non potevo dire di no. Sono figlio di serbi, ma sono nato e cresciuto in America. A 17 anni sono andato in Inghilterra e poi ho iniziato a girare. La mia cultura è più serba, ho la sensazione di essere un europeo.
Sono cresciuto guardando Serie A, il Milan e la Premier. Poi Nesta mi ha chiamato a Frosinone e ho accettato subito. Conoscevo tanti: Maiello, Manzari e soprattutto Lulic. Ho parlato tanto con Karlo, tutti mi hanno detto che Bari era una società speciale. Come scelta è stata facile.”