30 Gennaio 2024

Palermo, Diakitè: “Il mio destino era arrivare qui. Con il Barbera pieno si gioca sempre 12 vs 11”

L'ex Ternana si presenta

Il nuovo difensore del Palermo Salim Diakitè si è presentato, in conferenza stampa, alla sua nuova squadra ed alla sua nuova tifoseria. Di seguito le sue parole riportate da Mediagol:

“Questa estate c’era già qualcosa con il Palermo ma alla fine non si è conclusa la trattativa. Ho avuto dei contatti con il ds Rinaudo e alla fine sono rimasto a Terni. La mia prima partita da professionista l’ho fatta contro il Palermo, io credo in Dio e secondo me Palermo era nel mio destino. Il Palermo è il Palermo, tutti lo sanno. 

Questa squadra può andare in Serie A? Perché no! Una squadra come il Palermo ti può fare male in tutti i momenti, anche quando pensi di poter gestire la partita questa squadra ti può fare male. Mi sono trovato benissimo nella Ternana e per questo ringrazio la società e i tifosi. Sono cresciuto e per me era il momento di fare un salto e per me questo salto l’ho fatto dove ritengo sia opportuno. A me piace fare sia il centrale che il terzino. Io gioco dove serve al mister.

A Palermo hanno giocato tra gli altri Dybala e Pastore. Quando guardavo la tv vedevo loro. Pastore poi è venuto a Parigi e io da giovane tifavo questa squadra. 

Ho lavorato con tre allenatori nel giro di pochi mesi. Con Lucarelli un anno e mezzo, aveva fame e io ho questa cosa pure. Condividevamo lo stesso carattere. Andreazzoli per me un maestro, mi ha dato tanto a livello di gioco. Li ringrazio entrambi. Breda l’ho avuto poco tempo. Un calciatore non è mai perfetto in tutto, altrimenti sarebbe al Real Madrid. Sto bene fisicamente, devo migliorare a livello tecnico. Quando ero più giovane mi piaceva Dani Alves. Oggi guardo molto Walker da terzino destro e Rudiger da centrale, hanno entrambi la mia stessa fame.

Devo ringraziare tante persone, me in primis. Sono venuto qui in Italia, non era facile all’inizio. Ringrazio tutta la mia famiglia e gli allenatori che ho avuto sia in Serie D che in Serie C. Ringrazio anche tutta la gente di Terni che mi ha fatto sentire a casa. Mi chiamano Ninja per il modo di giocare: cattiveria, voglia e determinazione.

Non ho sentito Guana, ci sono stati troppi movimenti negli ultimi giorni. Graves e Buttaro due bravi giocatori. Ho giocato con Coulibaly l’anno scorso, quest’estate mi scriveva per sapere se sarei venuto a Palermo. E’ contento per il mio arrivo. Venerdì ci aspetta una partita molto difficile, il Bari è una grande squadra. Ma pure noi lo siamo, vogliamo vincere. Qui quando lo stadio è pieno giochi in dodici e non in undici. Aspettiamo i tifosi allo stadio carichi. Non ho bisogno di parlare con il mister, lui lo sa che io sono il Ninja e posso giocare dappertutto”.