Ternana, senti papà Raimondo: “Qui è felicissimo. Nemmeno io mi aspettavo queste prestazioni”
Le parole del papà del "baby" bomber
Il papà di Antonio Raimondo, Pietro Raimondo, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Ternananews circa le prestazioni eccellenti del figlio e vari aneddoti sulla vita del calciatore dei rossoverdi. Di seguito le sue dichiarazioni:
Sulla gara contro il Lecco: “Antonio prima della partita mi aveva detto che era carico, era molto concentrato sulla partita, voleva fare risultato insieme alla squadra e in campo credo si sia visto”.
Sui pre partita: “Lui è sempre molto concentrato, non fa mai trasparire grandi emozioni, mi chiede consigli su come mangiare e come sfruttare al meglio la sua fisicità in campo, nel mio piccolo faccio sport da sempre e quindi se mi chiede un parere cerco di aiutarlo”.
Sulla passione per il calcio per il figlio: “Io ho giocato a calcio quando ero piccolino, dopo di che ho fatto tutt’altro, sono stato un judoka per tanti anni, inizialmente provai a fargli fare judo, ricordo ancora la prima sera che andammo a fare una prova, Antonio non entrò nemmeno in palestra (ride, ndr). L’anno dopo quando aveva 6-7 anni per caso iniziò a giocare a calcetto, eravamo in vacanza d’estate, da lì poi non ha più smesso. Svolta nella carriera?
L’ho capito quando aveva 14 anni, era il suo primo anno a Bologna, prima di andare lì aveva fatto la trafila giovanile in società non professionistiche e poi a Cesena ma era ancora molto piccolo. Il primo anno a Bologna giocava poco, era in convitto, studiava e viveva lì insieme ad altri suoi coetanei, pensavo che quella situazione fosse pesante per un ragazzino della sua età, lontano dagli affetti senza vedere troppo il campo. Invece mi ha stupito perché non ha mai mollato, io in quanto papà ero preoccupato, gli dicevo che se avesse voluto sarebbe potuto tornare a casa, lui invece non mi ha detto mai questo, nonostante sapevo che stesse soffrendo. Superato quell’anno poi ha iniziato a giocare e lì ho capito che superate quelle difficoltà iniziali Antonio poteva provare a diventare un calciatore professionista”.
Sulla città di Terni: “A Terni è felicissimo, è molto contento perché ha trovato da subito un ambiente che lo ha sostenuto e apprezzato, c’è un grande feeling con la squadra, la dirigenza, i tifosi. Questo affetto lo notiamo anche noi e questo ci rende molto felici”.
Sullo spogliatoio: “Antonio si è trovato da subito bene con tutti nello spogliatoio, vive in casa con Favasuli, ha legato molto con Falletti e Dionisi, lo hanno preso sotto la loro ala”.
Sull’inizio di stagione complicato: “Lui mi diceva che la squadra era forte, allenandosi un anno in Serie A con il Bologna ha potuto fare il paragone, e mi ha detto più volte che era solo una questione di fortuna, che se le cose fossero girate per il verso giusto avrebbero dimostrato a tutti il loro vero valore, fortunatamente queste ultime partite lo stanno confermando, Antonio è sempre stato fiducioso di questo gruppo”.
Su Breda: “Antonio si è trovato bene anche con Lucarelli, anche con lui ha giocato molto. Non credo che sia cambiato qualcosa, adesso con Breda ha trovato continuità sotto porta. Se mi aspettavo quest’esplosione? Sinceramente no, pur conoscendo i pregi e i difetti di mio figlio non mi aspettavo che potesse partire così forte, è andato veramente sopra le nostre più rosee aspettative. È un ragazzo molto umile, semplice, alla mano, con la testa sulle spalle. Non lo dico perché è mio figlio ma perché chi conosce bene Antonio lo sa, sono molto orgoglioso di questo”.
Sugli obiettivi di Antonio: “Il suo obiettivo principale è quello di raggiungere la salvezza con la Ternana, lui ci crede molto, hanno creato un gruppo bellissimo, sono sicuro che lotteranno fino alla fine per raggiungere questo obiettivo che la città di Terni si merita”.
Sulle emozioni che si provano a vedere il proprio figlio: “Io? (ride, ndr) Non ti nascondo che sono sempre un po’ in tensione, nel senso che spero sempre il meglio per la squadra e per Antonio, in linea di massima però sono sereno. A Terni c’è un clima bellissimo, i tifosi sono caldi, mi capita di andare al bar e di essere fermato perché sanno che sono il papà di Antonio, sono cose a cui non sono abituato ma che fanno piacere”.
Chiosa finale con un augurio: “Spero sempre il meglio per lui e per la sua carriera… e spero che Antonio e gli altri riescano a centrare l’obiettivo della salvezza con indosso la maglia della Ternana”