9 Giugno 2021
Cremonese, Pecchia: “Quando sono arrivato qui eravamo terzultimi, la salvezza era l’unico obiettivo possibile”
PECCHIA CREMONESE SALVEZZA OBIETTIVO – Fabio Pecchia, allenatore della Cremonese, ha rilasciato una corposa intervista alla Gazzetta dello Sport. “L’anno scorso non c’è stata vacanza, adesso stare tanto fermi non fa bene. A Verona ho fatto la B e poi la A, nella stessa categoria non mi era mai successo. Abbiamo una base di lavoro, con […]
PECCHIA CREMONESE SALVEZZA OBIETTIVO – Fabio Pecchia, allenatore della Cremonese, ha rilasciato una corposa intervista alla Gazzetta dello Sport.
“L’anno scorso non c’è stata vacanza, adesso stare tanto fermi non fa bene. A Verona ho fatto la B e poi la A, nella stessa categoria non mi era mai successo. Abbiamo una base di lavoro, con giocatori di riferimento per i nuovi. Bisogna fare una bella preparazione con 30 allenamenti senza l’assillo del risultato, per fare quel lavoro che durante il campionato non si può fare: gettare le basi morali di gruppo, questo mi interessa, più che la parte atletica o tattica. Da Benitez ho imparato tanto e ho capito che quando lavori bene in estate poi hai risultati. A Napoli avevamo tanti giocatori ai Mondiali e siamo partiti con preliminari di Champions: fu un campionato complicato.
Verona e Juve U23? Due vittorie diverse: i veneti dovevano andare in A, la Juve doveva costruire giocatori e quella è stata la gioia più bella Io avevo accordo di un anno coi bianconeri. Esperienza molto utile, un lavoro completamente diverso, di condivisione. Ho imparato tanto, ho cambiato metodo: facevo allenamenti con 6-7 giocatori e poi la domenica dovevo presentare una squadra.
Quando sono arrivato qui eravamo terzultimi, l’obiettivo poteva essere solo quello di mantenere la categoria. L’abbiamo fatto in anticipo, e nel finale forse qualcosa di più potevamo fare, magari entrando di slancio ai playoff come il Brescia: la chiave è stata a Monza, meritavamo di vincere e invece…
Col cavalier Arvedi ci parliamo spesso, è vincente e ambizioso. Ha creato un club strutturato, vuole una squadra propositiva e noi la faremo frizzante, coraggiosa, con voglia di migliorarsi, con un’identità. Perché la Serie B richiede questo. Poi succeda quel che succeda. Per la A bisogna trovare la giusta identità e la continuità nei risultati. Il club è strutturato, ha un ottimo centro, non manca nulla.
B tosta? Assolutamente. Campionato altamente competitivo che a gennaio cambia completamente. Guardate l’Ascoli. La squadra è giovane come età media e avrà qualche elemento d’esperienza in B. Da fuori la Cremonese mi è sempre sembrata forte, da dentro ho notato che mancava di fiducia. Non cerchiamo figurine. L’importante è far un bel gruppo con i giovani.
Non c’è una regola per vincere, di sicuro quelle tre avevano una precisa identità. La B è particolare, è bella per questo. In Champions vince chi fa il miglior calcio, qui vale tutto. Braida è un valore aggiunto per me e per il club. Con quello che ha fatto può solo insegnare: non lo conoscevo, è piacevole Benitez? Lo sento sempre! Spero che torni presto in Italia, perché è il numero uno. Anzi, poco tempo fa è stato vicinissimo a tornare.”