Parma, Pecchia: “L’andata con la Ternana ancora brucia. Out Ansaldi e Mihaila, poi tutti a disposizione”
Il tecnico crociato alla vigilia della trasferta umbra
Fabio Pecchia, tecnico del Parma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Terni, in programma domani alle 16:15 al “Liberati“.
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Queste – riprese da ParmaLive.com – le sue dichiarazioni:
Inglese e Charpentier come stanno?
“Hanno lavorato, migliora la condizione di entrambi. Domenica con l’infortunio di Mihaila e poi il doppio cambio forzato di Delprato e Ansaldi sono cambiati un po’ i piani. Migliorano e soprattutto Charpentier sta dando continuità”.
Cosa si aspetta di diverso rispetto all’andata?
“Era una partita in cui avevamo approcciato bene, completamente sotto controllo, più di ogni altra sfida. Ci è scivolata di mano. Vogliamo un esito diverso”.
Ternana che ha cambiato tecnico e modulo:
“Noi dobbiamo mantenere la nostra identità. Sarà tutto da valutare. La partita dell’andata mi brucia tantissimo ma sono una squadra completamente diversa, anche nello stare in campo. Noi di quella partita abbiamo ancora grande rabbia. Sono una squadra diversa ma il nostro atteggiamento deve essere lo stesso di domenica”.
Out Ansaldi, rientra Valenti laterale:
“Si. Cristian è andato anche oltre domenica, in una partita impegnativa. E’ tutto sotto controllo ma non vogliamo andare a rischiare. Domani non sarà con noi”.
Tante vittorie con le forti e molta fatica con le squadre più indietro:
“Sembra di dominare le partite poi magari l’avversario si chiude e il campo si restringe. Ci sono state tante partite in cui abbiamo dominato e poi raccolto meno di quanto seminato”.
Benek sta trovando più reti partendo dall’esterno:
“Sta dando continuità negli allenamenti e questo è fondamentale. Perchè nella prima parte aveva interrotto spesso il lavoro settimanale, poi da gennaio ha avuto continuità sia negli allenamenti che in partita. Sia da esterno che da punta centrale, ma tutti i gol che ha fatto quest’anno li ha fatti partendo dall’esterno. Aumenta il suo bagaglio tecnico, anche se domenica ha iniziato da centravanti. Credo che il suo ruolo sia in una posizione centrale, ma riesce a fare entrambe le fasi con efficacia”.
Come sta la squadra?
“Non parte Ansaldi. Niente di grave, ma domani non ci sarà. Poi tutto il gruppo è a disposizione, tolto Mihaila. Il suo infortunio è stata la cosa più brutta della partita di domenica”.
Da quelle parole può iniziare il campionato del Parma?
“Non è che inizia un nuovo campionato. Quello che faremo è figlio di ciò che è stato fatto fino adesso. Va bene le parole di Gigi ma io vedo ciò che è stato fatto da tutto il gruppo. Le prestazioni come San Siro, ce le portiamo dietro, sono il nostro bagaglio, la nostra esperienza per crearci un “vissuto”. Abbiamo tanti giocatori giovani che non hanno il vissuto alle spalle. Per questo abbiamo bisogno di tempo”.
Cosa hanno provato i ragazzi sentendo le parole di Buffon?
“C’è poco da parlare di quel discorso. E’ un riferimento per tutti. Il modo di stare in un gruppo, di esternare il proprio pensiero, di pretendere di più: è uno stimolo per tutti. Al di là delle parole, solo il fatto di stare all’interno del gruppo, basta la parolina giusta al momento giusto e per noi è benzina verde”.
Si è creato un clan degli argentini che sta trascinando la squadra:
“Su di loro, ma su tutti, ci dobbiamo basare per il rush finale. La rosa è definita, c’è inclusione totale e quindi tutti sono dentro e si devono sentire responsabili, al di là del minutaggio. Domenica sono stati molto importanti gli inserimenti dalla panchina. Ognuno deve dare il proprio contributo per quello che può dare. Domani porterò anche Cobbaut per questo motivo, per farlo entrare nel gruppo il prima possibile. Non è pronto per giocare, ma so benissimo che l’anno scorso è stato un riferimento importante, ma è fuori da tanto tempo. Se vogliamo definire gli argentini facciamolo, ma poi ci sono i francesi, i polacchi… Ho un gruppo unico”.
Come avete vissuto l’analisi di Buffon?
“Con Gigi ne parliamo spesso. E’ il discorso della mentalità, prepararsi ad una partita, vincerla e riproporre lo stesso atteggiamento la settimana dopo. Fa parte di quello che è la nostra squadra. I più vecchi devono dare uno stimolo, un’impronta diversa perché i giovani hanno bisogno di un tempo diverso. Fa parte del nostro percorso di crescita. C’è grande voglia. Gigi è un riferimento importante, sa cosa vuol dire stare in una squadra che vince e continua a vincere. Siamo tutti nella stessa direzione nel voler creare questa mentalità vincente”:
Contro il Genoa poco possesso palla e tante conclusioni:
“Non sono coincidenze. L’atteggiamento degli avversari e la loro qualità indirizza le partite. Noi siamo stati più concreti e più vicini a creare conclusioni, avendo tante possibilità. Dipende non solo dal nostro atteggiamento ma da quello degli avversari. E’ un dato che abbiamo ben chiaro, ma il dato più importante è quello del risultato finale”.
Ora inizia un altro campionato. E’ la fase clou?
“Più partite passano e più si restringono i margini. Ogni partita determina qualcosa. La classifica continua ad avere un valore relativo, cambiano gli scenari. Ora non c’è più niente di cui parlare, a mercato finito. Dobbiamo solo pensare a Terni, al nostro prossimo esame”.
“Il clima è veramente positivo. C’è consapevolezza, perché la prestazione è stata fatta con grande voglia e gli è stata data il giusto peso. Una settimana positiva sotto il punto di vista del lavoro. Costruire una mentalità vincente, sulla quale si lavora dall’inizio dell’anno, è chiaro che richiede tempo. Vincere una partita, metterla da parte e pensare subito alla prossima: questo è il nostro impegno, al di là della discontinuità. Per me creare mentalità vincente significa lavorare una settimana, poi metterla da parte e rimettersi a lavorare”.