21 Marzo 2025

Cosenza, svelate le motivazioni del ricorso respinto per i 4 punti di penalizzazione: i dettagli

Le motivazioni

Photo by Maurizio Lagana/Getty Images - Via One Football

Dopo diversi mesi dalla penalizzazione che pende sulla testa del Cosenza di 4 punti, il Collegio di Garanzia del Coni ha pubblicato le motivazioni per cui ci fu il respingimento del ricorso. Di seguito l’estratto del documento ufficiale.

“Il Collegio di Garanzia spiega che il legale rappresentante del club “ha avuto ampi poteri senza un controllo sufficiente, il che ha portato a decisioni errate e a comportamenti dolosi”. “Se non vi è stata una formazione adeguata, i dipendenti potrebbero non essere consapevoli delle procedure da seguire o delle conseguenze delle loro azioni, aumentando il rischio di violazioni”, si aggiunge.

“Dalle indagini della Procura Federale emergerebbe: i) che l’organo di controllo incaricato dalla Società ha effettivamente condotto le verifiche che era tenuto a svolgere; ii) che il controllo non ha consentito di identificare l’errore commesso perché il controllore è stato tratto in inganno”.

“Da un lato, la Società, all’epoca dei fatti oggetto di contestazione, era dotata di un modello di organizzazione rispondente alle caratteristiche previste dallo Statuto Federale e dalle Linee Guida FIGC, che era stato correttamente attuato sia attraverso la predisposizione di procedure per tutte le aree sensibili, ivi inclusa l’area della gestione degli adempimenti tributari previsti dal Sistema delle Licenze, sia con la creazione di un sistema di controllo adeguato (cfr. pp. 45-49 del ricorso); dall’altro lato, che i
fatti oggetto del presente procedimento non sono conseguenza di una qualche carenza organizzativa, ma sono potuti accadere solo a seguito dell’elusione fraudolenta delle misure messe in campo dalla Società per la prevenzione di comportamenti contrari ai principi del diritto sportivo da parte di un’amministratrice infedele, che, a seguito di ciò, il 19 luglio 2024 è stata sanzionata con la revoca per giusta causa, come previsto proprio dal sistema disciplinare del Modello.”

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