25 Ottobre 2022

I problemi della Reggina, le critiche a Coda, Como tra Cerri top e Ambrosino rebus: i 4️⃣ perché di PSB

I 4 perché di PSB: torna l'appuntamento anche dopo la 10^ giornata

Photo Credit: Profilo Twitter Genoa

Torna il consueto appuntamento coi “4 perché di PSB”, la rubrica dedicata ai quattro quesiti che la redazione di Pianeta Serie B si pone al termine di ogni giornata. Di seguito i 4 temi sviluppati dopo la 10^ giornata di campionato.

Perché Giuseppe Ambrosino è andato al Como?

Giugno 2022, Girone A dell’Europeo Under 19, la sfida vedre contrapposte Slovacchia e Italia, ad avere la meglio sono gli Azzurrini grazie a un gol di Giuseppe Ambrosino, attaccante classe 2003 di proprietà del Napoli. A esultare con l’autore del definitivo 1-0 spiccano Fabio Miretti e Cesare Casadei, fiori che profumano di futuro sparsi tra Torino e Londra, dove difendono le casacche di Juventus e Chelsea, seppur con responsabilità diverse, dato che l’ex Inter non ha ancora esordito in prima squadra. Ambrosino, dunque, viveva quel tipo di contesto, respirava quel tipo di aria, desiderava (e desidera, dato che l’età è assolutamente dalla sua parte) essere quel tipo di fiore. Punta di diamante di una Primavera, quella partenopea, zoppicante da anni (così come l’intero vivaio) in termini di calciatori poi emersi nel grande calcio, attorno a lui c’erano sensazioni differenti, da incanalare in una legittima fase di crescita in cadetteria. Como, al momento, si è rivelata essere una scelta più che strana (è subito emerso l’interrogativo riguardante il mancato approdo a Bari, complice la compresenza della famiglia De Laurentiis): due panchine, tanta tribuna, la casella del minutaggio dunque ancora vuota. Questione di preparazione fisico-atletica oppure la motivazione risiede altrove?

Francesco Fedele

Perché la Reggina non riesce a ribaltare le partite?

Con 18 punti in 10 giornate e solo 3 lunghezze di distanza dalla vetta, la stagione della Reggina non si può che definire fin qui eccellente. Le due sconfitte consecutive contro Parma e Perugia non intaccano il giudizio sulla formazione di Filippo Inzaghi. Un dato, tuttavia, emerge e richiede un’attenta analisi: ogni volta che gli amaranto vanno in svantaggio, perdono la partita. Con 19 reti realizzate, è palese che il problema non riguardi la produzione offensiva. A ogni sconfitta, infatti, si sta riproponendo lo stesso leitmotiv: i calabresi calciano tanto verso la porta, ma la sfera non entra. La ragione, dunque, sta probabilmente negli interpreti a disposizione. L’assenza di grandissimi stoccatori (a eccezione del sensazionale Fabbian) complica le cose nel momento in cui le avversarie si chiudono a riccio. L’enorme mole di gioco non viene concretizzata da un terminale dotato di killer instinct. Quando invece la Reggina sblocca la partita può sfruttare spazi più aperti e trova conclusioni dal minor coefficiente di difficoltà. Risolvere questa grana è la chiave per competere per le primissime posizioni.

Emanuele Garbato

Perché la rinascita del Como passa anche dai gol di Cerri?

Una vittoria importante e decisiva quella dei lariani nella sfida valida per la decima giornata contro il Benevento di Fabio Cannavaro. Successo targato Alberto Cerri, il potente attaccante del Como che finalmente è riuscito a sbloccarsi in questo campionato. Sono arrivati tanti giocatori di spessore e di livello anche internazionale nel club lombardo nell’ultima sessione di mercato estiva, ma la prestazione di Cerri ha messo in luce quanto sia necessario per mister Longo affidarsi anche ai suoi gol ed alla sua esperienza in questa categoria. Alberto Cerri sa come si segna in Serie B ed il Como lo sa, viste anche le 10 marcature nella scorsa stagione. L’ex Juve e Cagliari potrà essere un elemento fondamentale per la rinascita del Como, dopo l’avvio horror in quest’inizio campionato.

Francesco Gala

Perché mettere in dubbio Massimo Coda?

Premessa: non si è il Pablito per due anni di fila per caso. Altra premessa: una squadra come il Genoa non investe tanti soldi per un 33enne per caso. Fatte le dovute premesse, si espone il perché: perché criticare, o anche pensare di farlo, Massimo Coda? L’attaccante più decisivo degli ultimi 5 anni in Serie B, ed uno dei più forti di sempre passati per questa categoria, ha acquisito il diritto di godere di immunità eterna in questo campionato. L’inizio al Genoa, che stava facendo iniziare a storcere il naso a qualcuno, è comunque caratterizzato da 5 reti, primato in classifica collettivo e mirino della vetta dei cannonieri ben puntato su Cheddira. La doppietta di Terni nel giro di pochi minuti, nel momento più importante delle prime 10 giornate è l’ennesima dichiarazione di Massimo Coda: la Serie B è il suo regno. Il suo habitat naturale in cui crea gioco e segna con facilità disarmante. Il Genoa ha investito su un fattore scientifico e Coda, il Re della Serie B (lo ripetiamo), ha dimostrato il perché.

Alessio D’Errico