Perugia, Kouan: “Darò fino all’ultima goccia di sudore per questi colori. Sogno la Serie A con il Grifo”
PERUGIA KOUAN – Christian Kouan, centrocampista del Perugia, ha rilasciato un’interessante intervista alle colonne del “Corriere dell’Umbria” in cui ha raccontato i primi passi fatti in carriera ed il grande attaccamento verso i colori biancorossi. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni riprese da CalcioGrifo.it: “Allenamento? Attacco alle 15 tutti i giorni. Seguo il programma del […]
PERUGIA KOUAN – Christian Kouan, centrocampista del Perugia, ha rilasciato un’interessante intervista alle colonne del “Corriere dell’Umbria” in cui ha raccontato i primi passi fatti in carriera ed il grande attaccamento verso i colori biancorossi. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni riprese da CalcioGrifo.it:
“Allenamento? Attacco alle 15 tutti i giorni. Seguo il programma del prof e poi scendo sotto il palazzo e faccio un lavoro tecnico con il pallone. I vicini non si lamentano, anzi si mettono al balcone e fanno il tifo”.
“Se rimarrei in campo come fatto a Salerno nonostante l’infortunio? Non è facile da spiegare. Stavamo perdendo, avevamo finito i cambi, ho pensato che c’era bisogno di me e dovevo continuare a dare tutto, anche su una gamba sola. Sono stato fuori 4 mesi, ma non volevo lasciare i compagni in difficoltà. Ero contentissimo per le parole di Santopadre, se il presidente mi vuole bene anche Perugia mi vuole bene”.
“Quando ho saputo che sarebbe arrivato Cosmi, un allenatore amato a Perugia, ho pensato che ci potesse stare. Ma io, anche se ci fosse Guardiola, sono qui solo per imparare”.
“Ogni allenatore vuole certe cose, ma lui insiste ancor di più sul fatto che dobbiamo dare tutto per questa maglia. Il primo messaggio nello spogliatoio è stato: ‘ragazzi io voglio andare in A’. Ci sono state delle difficoltà ma il ritiro ci è servito per capire meglio anche cosa vuole il mister e l’abbiamo dimostrato con la Salernitana. Sono fiducioso, i frutti del lavoro fatto si vedranno e possiamo fare un bel finale di campionato”.
“Il Perugia rappresenta la mia prima squadra professionistica, darò fino all’ultima goccia di sudore per questa maglia. Perugia è come una famiglia per me”.
“La mia famiglia vive alla periferia di Parigi e io stavo quasi per lasciare il calcio. Poi mio zio, Christian Bouah, mi ha convinto che l’Italia fosse il posto giusto per me e mi ha portato alla Vigor Perconti, in Eccellenza laziale. Quando ero lì ho fatto dei provini con la Roma, il Nizza e il Perugia e mi voleva anche l’Udinese. In estate abbiamo valutato tutte le soluzioni, non avevo paura di nulla ma volevo solo una squadra dove poter giocare. Così sono venuto a Perugia anche se, inizialmente, sono rimasto deluso perché mi hanno fatto andare in ritiro con la primavera. Ho guardato dritto in faccia il direttore Pizzimenti e ho detto: ‘Entro sei mesi sono in prima squadra.
A dicembre Breda mi ha convocato e sono rimasto in panchina. Partito per le vacanze, sono stato richiamato in anticipo per allenarmi con la prima squadra per l’inizio del girone di ritorno”.
“Esordio? Contro l’Entella il mister ha dato la formazione solo mentre eravamo in campo e, quando ho visto il mio nome fra i titolari, gli ho chiesto se era una scherzo. Me la sono fatta un po’ addosso (sorride, ndr), poi ricordo che dal primo contrasto con Crimi ho preso fiducia, ho sentito la spinta dei tifosi e ho fatto anche gol. E ho fatto gol anche nella partita successiva a Pescara. Non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere”.
“Voglio segnare ancora sotto la Curva Nord. Il mio sogno è salire con il Perugia in Serie A”.