30 Aprile 2020

Ascoli, Petrucci: “Il non sapere se e quando si riprenderà a giocare inconsciamente fa staccare la spina”

PETRUCCI INTERVISTA – Davide Petrucci, dopo diverse avventure all’estero (Caykur Rizespor, Cluj FC, Charlton, Anversa, Peterborough United), sembra aver trovato la sua stabilità nell’Ascoli. Il centrocampista romano, intervistato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, ha espresso la sua opinione su diversi argomenti. Di seguito una parte delle sue parole partendo da quello che gli manca […]

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PETRUCCI INTERVISTA – Davide Petrucci, dopo diverse avventure all’estero (Caykur Rizespor, Cluj FC, Charlton, Anversa, Peterborough United), sembra aver trovato la sua stabilità nell’Ascoli. Il centrocampista romano, intervistato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, ha espresso la sua opinione su diversi argomenti. Di seguito una parte delle sue parole partendo da quello che gli manca di più in questo periodo: “Del calcio mi mancano il toccare la palla in campo, le risate di spogliatoio, la partita, il calore del pubblico. Nella vita privata mi manca abbracciare i familiari, stare con loro; proprio ora che sono tornato in Italia dopo 12 anni all’estero, avrei potuto essere più presente in famiglia, invece è accaduto tutto questo. Ma è un’emergenza globale e lo dico con una visione ampia del problema, avendo giocato in Inghilterra, Belgio, Turchia e Romania.” 

Gli viene, poi, domandato se sente dei suoi ex compagni di squadra e se qualcuno di questi è stato contagiato: “Certo, sono in contatto con tantissimi miei amici, alcuni mi hanno raccontato esperienze proprie o di compagni di squadra affetti dal Covid-19. – continua – Mi hanno detto che un atleta viene infettato forse con una violenza diversa rispetto ad un anziano o ad una persona con difese basse, ma il virus non va mai sottovalutato. Il pensiero generale è che riprendere a giocare farebbe ripartire calcio, economia, la vita generale, ma dovrà avvenire nel rispetto delle regole e senza rischi per nessuno, perchè una seconda emergenza sarebbe più forte della prima.”

Il suo pensiero su come questa situazione possa incidere psicologicamente sui calciatori: “Il non sapere se e quando si riprenderà a giocare inconsciamente fa staccare la spina, ma non è detto che sia un male, magari una pausa dà energie extra per quando si ricomincerà.” 

Playoff e playout: “Non è un argomento che spetta a me trattare, la certezza è che sarà difficile accontentare tutti, intanto dobbiamo evitare di correre dei rischi semmai limitare al massimo la diffusione del virus.”

Il suo pensiero sulla possibile coincidenza del campionato con l’anno solare: “Sono abituato perchè in Romania, per evitare le bassissime temperature invernali, giocavamo d’estate. In Italia l’estate è molto calda, quindi la formula che abbiamo avuto finora è quella più sostenibile, però in caso di necessità vediamo cosa decideranno le autorità competenti.”

Sul tema ingaggi: “Stiamo cercando di trovare un punto di incontro condiviso che vada bene a tutti, il momento è difficile, quindi stiamo cercando un accordo.”