Cohen: “Voglio rimanere a Pisa, spero sia un altro trampolino di lancio per la mia carriera”
PISA COHEN – Digerita la delusione per la mancata promozione in Serie A del Pisa, rimangono indelebili i ricordi di una stagione più che ottima. L’attaccante del Pisa, Yonatan Cohen, intervenuto al podcast televisivo israeliano “The Podium”, ha parlato della stagione con la maglia nerazzurra e del match perso contro il Monza che ha infranto […]
PISA COHEN – Digerita la delusione per la mancata promozione in Serie A del Pisa, rimangono indelebili i ricordi di una stagione più che ottima. L’attaccante del Pisa, Yonatan Cohen, intervenuto al podcast televisivo israeliano “The Podium”, ha parlato della stagione con la maglia nerazzurra e del match perso contro il Monza che ha infranto il sogno Serie A. Queste le sue parole secondo quanto riporta lanazione.it:
“L’atmosfera era pazzesca allo stadio, non ho mai vissuto un’esperienza del genere in vita mia. I decibel erano pazzeschi e il pubblico ci ha fatto impazzire. Abbiamo iniziato sulle ali dell’entusiasmo e dopo dieci minuti eravamo già sul 2-0. Nel secondo tempo la partita è tornata in parità, poi sono entrato all’85’ e pochi minuti dopo abbiamo fatto il 3-2 che ci ha mandato ai supplementari. I difensori erano sfiniti, non ne avevano più, avevano stretto i denti troppo a lungo. Speravamo di andare ai calci di rigore, avevamo tanti giocatori capaci di calciarli e un portiere migliore degli avversari, ma non ce l’abbiamo fatta. Peccato, ce lo meritavamo noi. Ho un contratto col Pisa e le mie ambizioni sono di rimanere in Toscana. Voglio restare e poi guardare al futuro. Spero che Pisa sia un altro trampolino di lancio per la mia carriera. Ritorno al Maccabi Tel Aviv? Ogni squadra è un’opzione, ma ho un contratto col Pisa e intendo rispettarlo. Sono inequivocabilmente un giocatore migliore oggi. Sono cresciuto in cose in cui ero debole e questo l’ho visto nei miei primi due mesi in Italia. Ad esempio, perdevo facilmente la palla quando mi premevano mentre ero di spalle, ma sono anche diventato più forte fisicamente e ho anche imparato a mettere tutto il corpo prima di prendere una palla e fare alcune azioni veloci. Oggi penso più velocemente. Se rimango a questi livelli il più possibile, migliorerò e crescerò ancora di più. Quando parlai con la proprietà – ricorda Cohen -, mi fu detto che non potevamo liberarmi perché non potevano sostituire i miei numeri in attacco e non c’era nessun isrealiano in grado di farlo. All’inizio il Maccabi rifiutò l’offerta del Pisa, ma poi dall’Italia non si sono arresi. Tel Aviv resterà sempre casa mia. Purtroppo non è facile andare in Europa se non in tarda età. Ci sono giocatori che avrebbero il potenziale, ma arrivano ad esprimersi ad alti livelli in Israele solo a 22-23 anni, raggiungendo il culmine a 25 anni. Così la strada per l’Europa è più difficile”.