18 Gennaio 2025

Catanzaro, Pompetti: “Le sirene della Serie A fanno piacere, ma sono fiero del rinnovo. Pirlo e Verratti i miei idoli”

Il talentuoso centrocampista ha le idee chiare

Twitter Catanzaro

Marco Pompetti, centrocampista e fra gli oramai indiscussi leader tecnici del Catanzaro, ha rilasciato una bella intervista a 360° a La Gazzetta dello Sport.

“Rinnovo? Era quello che volevo, sono contentissimo. Qui sto bene, ho piena fiducia di tutti in società e anche dei tifosi. Stiamo facendo un’ottima stagione e possiamo fare ancora meglio da qui a fine anno”.

Qualche club di Serie A la voleva… 

“Fa sicuramente piacere, significa che sto facendo bene e devo continuare così. Ma, ripeto, sono fiero di aver rinnovato col Catanzaro”. 

Già 3 gol, il suo massimo in una stagione è 4 col Pescara. 

“Ho grande fiducia da parte dell’allenatore. Quest’anno gioco un po’ più avanti del solito, come mezzala offensiva, e di conseguenza mi trovo ad avere più occasioni per calciare. Spero di farne tanti altri”.

Giocarsi i playoff a maggio è il vero obiettivo? 

“Il nostro primo obiettivo, non dimentichiamolo, è la salvezza. Due anni fa eravamo in Serie C. L’anno scorso siamo andati al di sopra delle aspettative, quest’anno bisogna mantenere ancora la categoria, poi quello che viene in più è tutto di guadagnato. Giocarsi i playoff sarebbe bellissimo”. 

È la Serie B più competitiva degli ultimi anni? 

“Sì. Questo è il mio terzo anno in cadetteria e il livello si è alzato. Anche le squadre che salgono dimostrano di essere molto attrezzate per competere contro chiunque. Tutte le partite sono difficili, la prima può perdere con l’ultima, è un campionato imprevedibile”. 

Ha detto che si sente più maturo, sotto quale aspetto in particolare? 

“Umano e calcistico. Le prestazioni in campo vanno di pari passo con la vita fuori e, crescendo con l’età, mi sento maturato tanto. Nelle scelte che faccio e in quelle che devo prendere. E anche gli anni di esperienza alle spalle aiutano a crescere. Ma posso sicuramente migliorare”. 

Quel sinistro all’incrocio dei pali contro il Palermo lo ritiene il gol più bello di carriera?

“Uno dei più belli perché col Pescara ne feci uno molto bello, slalom e pallonetto, contro la Virtus Entella. Quello al Barbera è stato fantastico più per l’importanza di aver vinto nei minuti finali”. 

Com’è Pompetti fuori dal campo? 

“Mi ritengo un ragazzo tranquillo a cui piace stare con gli amici nel tempo libero. Mi piace fare le passeggiate, viaggiare e scoprire posti nuovi. Durante la settimana, però, il mio focus è totalmente rivolto al campo per arrivare al meglio alla partita”. 

Ricordi particolari di Pescara? 

“Di momenti belli ne ho vissuti tanti. Quel Pescara di Zeman l’ho seguito ogni sabato andando sempre allo stadio, vederlo da vicino è stata un’emozione unica. Un divertimento puro. Per quanto riguarda la mia carriera, non posso non ricordare la prima panchina di Serie A contro il Napoli”. 

Se lei fa il calciatore oggi, a chi lo deve? 

“Mio nonno è stato un calciatore, il piede sinistro l’ho preso da lui. Anche se faceva il difensore”. 

La trafila all’Inter le ha fatto spiccare il volo… 

“Ho vinto uno Scudetto e ne ho perso un altro. Ai nerazzurri devo tantissimo, giocare con quei colori ha cambiato la mia mentalità. L’Inter mi ha insegnato a diventare professionista. Ho cominciato a lavorare su me stesso, facendo tanti sacrifici. Anche se giocavo in Primavera ero sempre stimolato per vincere. E questo ha cambiato sicuramente il mio modo di essere”. 

A chi si ispira Pompetti? 

“Essendo pescarese, sono cresciuto con Verratti. Più in generale direi Pirlo, che nel mio ruolo ha segnato un’epoca”. 

Cosa le piace di più della città? 

“L’entusiasmo dei tifosi è pazzesco. L’aria che si respira in città e allo stadio è qualcosa di magnifico. Noi calciatori, vedendo questo scenario, siamo molto più stimolati durante le partite”.

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