Pres. AIA: “Non capisco gli attacchi agli arbitri. Sono diventati tutti varisti senza conoscere le dinamiche…”
Anche il numero uno dell'AIA prende le difese dei direttori di gara
Intervenuto in conferenza stampa al fianco di Gianluca Rocchi, anche Carlo Pacifici, presidente dell’AIA, ha pubblicamente preso le difese della classe arbitrale italiana, letteralmente seppellita dalle polemiche nelle ultime settimane. Queste – raccolte da TMW – le sue dichiarazioni:
“Sono soddisfatto del lavoro che stiamo facendo, siamo soddisfatti del percorso che si sta portando avanti per il VAR. Stiamo costruendo un gruppo importante attraverso un lavoro importante con un percorso e un investimento anche su un’attività di mental training. Non capisco gli attacchi, perché a un certo punto stava uscendo il tema che il problema del calcio italiano sono gli arbitri e questo non va bene. Nessuno più si assume le responsabilità. E poi devo sottolineare alcuni comportanti in campo e fuori.
Noi stiamo lavorando soprattutto sui giovani che rappresentano il nostro futuro. Sento tante ipotesi, ormai siamo diventati tutti varisti e tutti giudicano l’episodio senza capirne la dinamica. Sullo stesso episodio leggo sui giornali interpretazioni diverse. Lavoriamo anche sull’uniformità e andiamo avanti su questo percorso, senza esser travolti dalle critiche del momento. C’è chi chiede un maggiore intervento del VAR, chi minore. Noi abbiamo fatto responsabilmente un incontro con gli allenatori in autunno e il messaggio che ci è arrivato dagli allenatori è intervenire meno auspicando interventi diretti sul campo, poi leggiamo le indicazioni post-gara e viene detto esattamente il contrario.
Noi applichiamo le regole e il legislatore, l’IFAB, è stato rafforzato negli ultimi anni da gente che ha un percorso tecnico importante, come Wenger e Boban. Noi siamo solo quelli che eseguono questi cambiamenti. Siamo aperti a qualsiasi confronto ma il dialogo si fa in due. Andiamo avanti con forza e determinazione, auspichiamo che anche le cose fatte bene vengano evidenziate altrimenti sembra sempre che dopo una giornata di campionato ci siano solo errori. Di questa prima parte del campionato sono soddisfatto, possiamo fare di più e meglio, dobbiamo lavorare a testa bassa cercando di non andare dietro le polemiche… Leggere, ad esempio, un giornalista importante che mette in discussione la sostituzione di Piccinini con Fabbri pensando a chissà quale complotto, essere strumentalizzati anche per un cambio di designazione per motivi famigliari ci dispiace”.