Brescia, l’ex Pulga: “Cellino? Uno dei pochi presidenti a capirne di calcio”
PULGA BRESCIA – Ivo Pulga, ex allenatore del Brescia, è intervenuto sulle colonne del Giornale di Brescia soffermandosi sul convincente avvio di campionato delle Rondinelle. Queste – riprese da TifoBrescia.it – le sue dichiarazioni: “Modena? Una bella partita tra due squadre che si sono affrontate a viso aperto. La differenza l’hanno fatta gli attaccanti: il […]
PULGA BRESCIA – Ivo Pulga, ex allenatore del Brescia, è intervenuto sulle colonne del Giornale di Brescia soffermandosi sul convincente avvio di campionato delle Rondinelle. Queste – riprese da TifoBrescia.it – le sue dichiarazioni:
“Modena? Una bella partita tra due squadre che si sono affrontate a viso aperto. La differenza l’hanno fatta gli attaccanti: il Brescia ne ha due che in area, specialmente sulle palle alte, sono stati determinanti. Credo che alla fine il pareggio sarebbe stato giusto, ma la discriminante, come detto, è stato l’attacco: il Brescia ha fatto tre gol con tre punte, non è stato un caso“.
Sul campionato
“Questo sarà un campionato molto difficile dove anche le grandi troveranno difficoltà. Vedo il Cagliari nettamente sopra le altre, poi compagini come il Parma che hanno una grande rosa ma non sono ancora “squadre”. Detto del Cagliari come candidata sicura per la promozione, per gli altri due posti se la possono giocare davvero in tanti: credo che tra 6-7 giornate i valori usciranno e si capirà qualcosa in più. Semmai è difficile capire chi si salverà visto l’equilibrio che regna. Servirà comunque, per entrambi gli obiettivi, continuità. Quella che sta avendo il Brescia: il presidente ha allestito una squadra con un ottimo organico. Deve sistemare un po’ la difesa, ma deve anche recuperare alcuni uomini importanti“.
Su Cellino
“E’ un po’ che non lo sento. Ma lo vedo sempre battagliero. E’ un presidente che ci tiene tantissimo ed è un dei pochi che capisce di calcio. Un valore aggiunto. Per relazionarsi con lui basta parlare di calcio: conosce tutto e tutti. Ha le sue teorie e la sua filosofia: è uno che preferisce perdere una partita in più, ma non snaturare la squadra. Prendete ad esempio il finale con il Modena: se Clotet si fosse messo a cinque dietro invece di inserire due attaccanti sarebbe diventato matto“.
Su Clotet
“Non lo conosco, ma ho visto anche la partita con il Como e ne ho tratto un’ottima impressione sulla mentalità che sta dando alla squadra“.