Sampdoria, senti Quagliarella: “Marassi e la Samp mi hanno fatto diventare top”
L'ex capitano e attaccante della Sampdoria, Fabio Quagliarella, è tornato a parlare delle emozioni che regalava Marassi
L’ex capitano e l’attaccante della Sampdoria, Fabio Quagliarella, ai microfoni de Il Secolo XIX, ha parlato del saluto ai tifosi, delle due esperienze in blucerchiato e del feeling con il pubblico.
Ecco le sue parole
Il saluto da vicino – “La Sud mi aveva già dedicato uno striscione super dopo l’annuncio ufficiale dell’addio al calcio. Salutare da vicino i tifosi è stato bello, ci tenevo io e pure loro. Un altro pomeriggio di passione. Calpesti il prato e ti dici “allora è finita davvero”. Ringrazio pure i tifosi del Lecco per gli applausi”.
Uno dei capitani del club – “Coro inaspettato, piacere enorme considerando i capitani avuti dalla Samp. A Marassi ho provato sensazioni che terrò per sempre in me. Camminavo sotto la Sud e rivedevo i gol fatti, le esultanze insieme, momento forte. Prima o poi vedrò una partita lì, in Sud“.
Esperienze in blucerchiato – “Nella prima sono esploso, pazzesca. Mi ero fatto notare ad Ascoli, Novellino e Marotta credevano in me, mi hanno portato in un grande club con grandi giocatori, li ho ripagati con 13 gol e la doppietta all’esordio in Nazionale che convinsero però l’Udinese a riprendermi. La seconda? Non leggo tanto ma dopo i primi 6 mesi dal mio ritorno alcuni siti chiedevano: “Quagliarella sarà una buona riserva?”. Quando superi i 30 anni per tanti scienziati sei da pensione ma il resto è storia”.
Legame incondizionato – “Feeling incredibile. A Marassi le gradinate attaccate mi davano la sensazione che la porta fosse più vicina, ci provavo di più. E se i tifosi si fidano di te, giochi meglio. Ma una delle cose di cui sono più orgoglioso è di aver fatto ottime cose in tutti club in cui ho giocato, adattandomi sempre. La Samp mi ha messo in condizioni di rendere al top, come il prodotto più pregiato in una vetrina di una bella boutique”.