Cagliari, Ranieri: “Da qui in poi solo finali. Dobbiamo alimentare il sogno”
Le parole di Ranieri in vista del Sudtirol
Ranieri, tecnico del Cagliari, ha parlato in vista della gara col Sudtirol. Ecco le sue parole, raccolte da tuttocagliari.net:
“Ho già detto che tutti i match che andremo a giocare saranno delle finali e dobbiamo alimentare il sogno perché dopotutto i sogni ci rendono felici. Ma bisogna provarci fino in fondo, piace anche ai tifosi questo, quello di provarci fino all’ultimo. Proprio perché è difficile a me piace. Il Sudtirol è una squadra neopromossa con numeri notevoli, complimenti. E’ da dicembre che non prende punti, 4 partite le ha vinte fuori casa e 2 le ha pareggiate. Squadra molto pratica, 14 gol sviluppati su cross. Una squadra così mi piace tanto, recupera più palle di tutta la serie B. Certo, tiene poco la palla ma attacca tanto gli avversari e la profondità. E questo ci dice che partita andremo a fare. Per la Serie A non possiamo permetterci passi falsi e comunque ci alleniamo per quella che potrebbe essere la seconda possibilità, se non ci riusciremo stavolta. Bisoli? Per gli allenatori parlano sempre le nostre squadre, e quindi complimenti con quello che sta riuscendo a fare con questa squadra.
I nazionali stanno tutti bene e si sono allenati tranne Lapadula che ha recuperato, mentre Deiola ha preferito restare dentro, vedremo domani, è la solita caviglia ma dalla parte opposta. Nandez sta bene dopo la botta. Viola e Falco hanno fatto molto bene, anche fisicamente. Il primo l’ho scelto mezzala per prendere ritmo, il secondo è più avanti e sarà disponibile da subito. Non so come ci riesco, entro nella loro testa, sono fatto così. Ero così da capitano quando giocavo, e lo sono adesso da allenatore. In qualsiasi club sono sempre stato me stesso con i giocatori: autorevole, ma mai autoritario. La società sono i giocatori e l’allenatore deve fare il meno possibile di danni. Sold out allo stadio? Credo che siano stati i ragazzi a caricare l’ambiente, non io. Dopo Reggio ed Ascoli col 4-0 hanno generato entusiasmo, viene da dire “io ci sono” e questo porta ad appassionare i tifosi, ed è bello per i ragazzi”