Ravaglia tra passato e presente: “Contento se dovesse arrivare D’Aversa al Cesena. La Sampdoria non può stare in Serie B”
L'intervista all'estremo difensore
In un’intervista rilasciata a tuttocesena.it, Nicola Ravaglia, ex portiere bianconero e attuale estremo difensore della Sampdoria, ha trattato i temi più caldi riguardanti il Cavalluccio, in particolare quello della panchina, dove sembra alzarsi la possibilità di un approdo da parte di Roberto D’Aversa:
D’AVERSA SEMPRE PIÙ VICINO – “Ho sentito. E sono molto contento di questa cosa. Io, in fin dei conti, resto un grande tifoso del Cavalluccio. E, secondo me, D’Aversa a Cesena può essere l’uomo giusto al posto giusto. Non prendiamoci in giro: D’Aversa è un signor allenatore, uno che l’ultima volta che ha fatto la B (stagione 2017/18, a Parma, ndr) è andato in A. Se il Cesena ha deciso di prendere un allenatore di questo tipo vuole dire che punta a fare un campionato di vertice. È un bel segnale…”
ESONERO A METÀ STAGIONE 2021/2022 – “Sì, e al suo posto arrivò il tuo amicone Giampaolo (risata fragorosa, ndr). No dai, a parte tutto: quella volta la Sampdoria era reduce dal 9° posto in A raggiunto l’anno prima con Ranieri. Ferrero si aspettava qualcosa di più di una semplice salvezza tranquilla. E così ad un certo punto, anche se avevamo 4 punti di vantaggio sulla zona rossa, decise di cacciare D’Aversa. Che però non stava facendo male…”
“Un mister di grande temperamento, amante del 4-3-3 e della praticità. Un tipo tosto, autoritario. Uno che si fa rispettare, che urla molto, che ha delle regole ferree. Per lui gli allenamenti sono sacri. Per lui, più che il nome o il curriculum-vitae, conta l’impegno settimanale. Come modo di fare mi ricorda due miei vecchi allenatori, peraltro ancora amatissimi a Cesena: Bisoli e Castori. Se dovesse arrivare D’Aversa in Romagna, i castorizzati e i bisolizzati saranno contenti…”
TESTATA AD HENRY – “Quel gesto (sfoderato al termine di Lecce-Hellas Verona, ndr) è assolutamente da condannare. E sono certo che il mister si sia pentito amaramente di quello che ha fatto (anche perché, quel gesto, gli ha ‘regalato’ l’esonero da parte del club salentino più 4 giornate di squalifica che sono ancora da scontare, ndr). Il calcio è cambiato. Una volta, di queste cose, ne succedevano tante e nessuno ne parlava. Ora invece che siamo spiati come al Grande Fratello…”
TOSCANO – “Beh, io l’avrei confermato. O meglio, prima di ‘liquidarlo’, ci avrei pensato non cento ma mille volte. Se non altro perché quest’anno il Cesena ha letteralmente asfaltato tutte le altre pretendenti alla promozione, vincendo il campionato con 21 punti di vantaggio sulla seconda (la Torres, ndr). Comunque, chi sono io per decidere queste cose? Se a Cesena hanno scelto di cambiare significa che hanno le loro buone ragioni…”
“A Genova in questa stagione il campo l’ho visto poco (sospirone, ndr) ma già il fatto di fare parte di questa grande famiglia è un qualcosa che mi riempie il cuore. Quella blucerchiata è una piazza che trasuda storia e passione da ogni poro, un qualcosa da difficile da spiegare a parole. Sono felice di essere qui. Ho ancora due anni di contratto e, nella prossima stagione, cercheremo di nuovo di dare l’assalto alla A. La Samp non può stare in B…”
FUTURO A CESENA – “La carta d’identità dice questo. Ma io resto un gran sognatore. La mia storia dice che nulla è impossibile. Nel 2011/12, dopo quella sfortunata avventura a Cesena, tutti dicevano che io non avrei mai più visto la Serie A. Tutti. Ed invece, nel 2022/23, sono riuscito a raccogliere nel massimo campionato italiano altri nove gettoni di presenza. Dunque mai dire mai: chissà, magari un giorno torno in Romagna a fare la chioccia. Sarebbe la chiusura ideale del mio cerchio…”