Reggina, senti Aglietti: “Il presidente Gallo ama questi colori. La posizione in classifica è meritata”
REGGINA AGLIETTI GALLO CLASSIFICA – Nel corso della giornata di ieri, Alfredo Aglietti, allenatore della Reggina, è stato ospite di Vai Reggina, trasmissione in onda sul canale ufficiale del club amaranto. Il tecnico toscano è stato protagonista di una lunga chiacchierata in cui ha parlato della situazione del club calabrese, del rapporto con il presidente […]
REGGINA AGLIETTI GALLO CLASSIFICA – Nel corso della giornata di ieri, Alfredo Aglietti, allenatore della Reggina, è stato ospite di Vai Reggina, trasmissione in onda sul canale ufficiale del club amaranto. Il tecnico toscano è stato protagonista di una lunga chiacchierata in cui ha parlato della situazione del club calabrese, del rapporto con il presidente e delle prestazioni di due calciatori.
Ecco le sue parole, riportate da citynow:
“Dopo dodici partite essere nella posizione in cui siamo, l’avrebbero firmato tutti e forse ci manca qualche punto. Per come stiamo lavorando, per l’entusiasmo che c’è attorno alla squadra tutto ci fa molto piacere, direi una grande soddisfazione. Il leader in questo gruppo è il gioco, l’essere squadra, poi ci sono quei calciatori con qualità tecniche che a turno si regalano e ci regalano giornate di gloria che mettono al servizio di tutti. Ci sono anche giocatori importantissimi che magari giocano poco come German Denis ma utilissimi per lo spogliatoio, per il gruppo, che quando è necessario si fanno sentire”.
Sul suo carattere: “Sono migliorato (ride), però è vero, dico sempre quello che penso e qualche volta l’ho pagato sulla mia pelle. Anche con qualche giornalista dicendo quello che pensavo ho avuto dei problemi. Il nostro ruolo è quello di dover dire il meno possibile, ma in alcuni momenti dire la verità può essere molto utile. I tempi sono cambiati, i calciatori sono cambiati, una volta c’era molto più rispetto verso la figura dell’allenatore, quasi timore, non c’erano i procuratori, i social, gli interventi esterni, oggi è diverso. Allenare è diventato molto più complicato soprattutto nella gestione complessiva del gruppo”.
Sulla sua scelta e sul presidente Gallo: “Sono voluto venire a Reggio Calabria fortemente, anche perchè ogni volta che sono tornato la gente mi ha dimostrato grande affetto. Sento la responsabilità di far bene, allo stesso tempo vorrei lasciare il segno, anche se so che è molto difficile farlo come lo è stato da calciatore. Luca Gallo è un presidente che ha un amore sconfinato verso questi colori. Quando viene a Reggio si percepisce l’amore, la voglia, manifesta quel forte desiderio di riportare la Reggina lì, dove è stata diversi anni fa. Ha fatto molto, ho trovato una società moderna con un centro sportivo importante, tutto merito suo. Un entusiasmo che non solo trasmette, ma che ha veramente dentro e rispetto a tanti altri presidenti non ha secondi fini, il suo è amore vero”.
Su Menez: “Menez ha notevoli qualità fisiche, non è solo tecnica, solo che a volte la sua testa non segue il fisico. Non è questione di caratteristiche, lui è in grado di fare tutto, basta volerlo, perchè ha una grande facilità di corsa, alcune volte sembra galleggi sul campo, ha forza, non è un giocatore leggero. Di tutto questo deve solo convincersi che può farelo e mettersi a disposizione della squadra. A lui nessuno chiede di andare a difendere fino alla sua area di rigore, ma un primo pressing deve farlo. Nel calcio di oggi tranne Messi e Ronaldo tutti i giocatori difendono, bisogna essere compatti quando gli avversari sono in possesso palla e noi bravi a stare dietro tutti insieme”.
Il problema in questo momento di Ricci? “Deve solo convincersi che è un giocatore forte. In questa prima parte di stagione troppe spesso è entrato in campo un pò timido, però credo che con una scintilla che può essere un gol o una partita importante potrebbe tornare ad essere quello che è sempre stato. L’ultima partita è entrato bene, forse gli pesano adesso le responsabilità, ma deve scrollarsi di dosso questo peso”.
Sulla tifoseria: “Non vorrei creare delle turbolenze (ride). Nel mio periodo la Reggina viveva un momento difficile e la serie A non era mai stata fatta. C’era un attaccamento morboso alla squadra come anche adesso, ma come ho già detto un pò diverso. Qui ho vissuto un’altra generazione di tifosi, nel frattempo la Reggina ha fatto nove anni di serie A e magari ci siamo fatti la bocca buona a giocare con Juventus, Inter e Milan e quindi si può vedere non bene un pareggio ottenuto a Pordenone. Invece non deve essere così, l’attaccamento si deve dimostrare anche nelle difficoltà, si arriva dopo un momento difficile superato dall’arrivo del presidente Gallo con la promozione in B e la salvezza dello scorso anno. Potrebbero arrivare momenti più complicati ed è lì che bisogna avere equilibrio e dimostrare attaccamento. Conosco troppo bene questo campionato e so quello che può accadere…”.