Reggina, Saladini: “Il Consiglio di Stato mi darà ragione. Gente incazzata? Ci sta”
Saladini torna a parlare
Felice Saladini, ex Patron della Reggina e protagonista dell’estate rovente che il club e soprattutto i tifosi hanno dovuto affrontare, è stato invitato da Sportitalia per tornare a parlare ma al momento non è possibile.
Saladini è stato pesantemente contestato all’esterno degli studi di Sportitalia da tifosi della Reggina accorsi, ed è rimasto bloccato fuori dall’impianto milanese in attesa di poter parlare.
AGGIORNAMENTO
Saladini è alla fine giunto negli studi di Sportitalia. Di seguito le sue parole.
“E’ una situazione complessa, da comprendere. Ecco perché i tifosi hanno tutte le ragioni del mondo a contestare, perché si trovano davanti una storia, un territorio, non una semplice squadra di calcio. Si trovano davanti ad una situazione complessa. Io ho fatto tutto quello che si doveva fare. Trovarsi a rivolgersi al Consiglio di Stato è una cosa incomprensibile. Ci sono tantissimi che ci sostengono, che sostengono la Reggina, che conoscono la verità dei fatti e che conoscono le leggi dello Stato. Meno di un anno fa, la Reggina era fallita. Io salvo la società, che viene iscritta, con 20 milionii di debiti. Poi i debiti continuano ad aumentare. Perché l’ho fatto? Perché sono un calabrese che vuole fare bene per quella regione lì anziche stare a scrivere sui social volevo farlo e l’ho fatto. In 10 mesi ho messo 15 milioni. Non credo ai miracoli, ma alle leggi dello stato sì. In quella sentenza, emessa da un tribunale dello Stato Italiano. Ho fatto un accordo con un fondo inglese che poi ha segnalato il dottor Ilari come benficiario. Il fondo ci ha detto ‘investiamo nella Reggina’. Abbiamo chiuso l’accordo il 5 di luglio. Il fondo attualmente c’è e, se il 29 va bene, si allargherà la platea di investitori. I dipendenti li paga la Reggina ed oggi la società ha un socio ed un amministratore.
Io sono sempre quello che ha convinto Inzaghi a venire a Reggio Calabria. E lo ringrazio per i risultati che ha ottenuto sul campo. Hanno raggiunto i play-off. I 750.000 euro? Ho versato il 20 giugno 5 milioni e quattro. Una legge dello Stato ha consentito alla Reggina di fare una ristrutturazione. Quei 750.000 euro nessuno ha messo in discussione che venissero pagati il 12 di giugno. Il TAR ci ha detto che nei comunicati che le società sportive possono rateizzare i loro debiti. Noi abbiamo una sentenza di omologa del 12 luglio che ci assegna una nuova scadenza per quel debito. La sentenza del 12 giugno ci consente di rateizzare il pagamento. Al Consiglio di Stato adesso vado più fiducioso di prima. Ora la Reggina con zero debiti non viene fatta iscrivere al campionato. Ad un certo punto mi sono sentito un parafulmine. Il Consiglio di Stato mi darà ragione, perchè ho rispettato una legge dello Stato. La gente ci sta che sia incazzata. Mi aspettavo che questo sistema potesse premiare un imprenditore italiano che ha investito nel suo Paese. Ho molto rispetto sia di Gravina che di Balata. Ma si poteva sfruttare il coraggio di un’imprenditorec he ha voluto investire nella sua terra e nel calcio“.