Rocchi: “Ho chiesto di vietare le dichiarazioni sugli arbitri nelle 12 ore successive alla partita. VAR agisca solo per cose gigantesche”
Il responsabile della CAN prova a mettere ordine
Il designatore Gianluca Rocchi è intervenuto a margine della conferenza stampa di metà stagione soffermandosi in maniera molto chiara e diretta sulle recenti, incandescenti polemiche arbitrali che, probabilmente mai come in passato, stanno contraddistinguendo il calcio italiano. Queste – raccolte da TMW – le sue dichiarazioni:
“Abbiamo avuto un periodo in cui non venivamo considerati, dalla sesta alla alla sedicesima giornata, e quello è stato il periodo migliore. Gli errori commessi sono otto su 78 interventi del VAR che ha comunque ridotto di oltre il 90% il numero di errori. Immaginate se in questo campionato aggiungevamo 78 errori, oggi venivamo qui scortati… Poi io ne avrei voluto meno e mi sono anche arrabbiato. Le partite sono tutte difficili, oggi la Serie A è molto simile alla Serie B perché le gare sono tutte aperte a tutti i risultati. Partite come Juventus-Frosinone di ieri è quasi una casualità, oggi nessuna partita ha quel tipo di score”.
“Chiamate dalla panchina? Nel futuro del VAR può succedere di tutto, ma non dipende da noi ma dall’IFAB. Dal mio punto di vista, ci alleggerirebbe di responsabilità perché a volte tutti mettono attenzione su un episodio che, magari, per l’arbitro durante la partita non aveva tutto questo peso. Io ne ho parlato con gli allenatori e non ho trovato troppi pareri favorevoli alla chiamata. Noi però non possiamo mettere nessun veto, siamo qui ad aspettare novità. Magari in futuro ci sarà”.
“Quella di non parlare degli arbitri nelle dodici ore successive è una mia richiesta, sicuro, poi non dipende da noi. Non parlare degli arbitri nelle dodici ore successive alla partita vorrebbe dire limitare le polemiche del 90%”.
“Voglio arbitri che decidano perché chi decide toglie responsabilità al VAR. Serve il ricorso al VAR solo per cose chiare. Il VAR deve intervenire solo per cose evidenti, enormi, gigantesche, e invece si chiede sempre di più l’intervento delle televisioni sul calcio. Ma il VAR deve intervenire solo per cose evidentissime, non è la moviola. Capite bene che il chiaro ed evidente errore non è nemmeno facile da quantificare. Dove siamo andati in crisi quest’anno è sulle spinte perché è tutta soggettività, sta molto alla sensibilità dell’arbitro e del VAR. Noi dobbiamo rendere il più uniforme possibile il nostro lavoro, ma è impossibile uniformare al 100% qualcosa che è soggettivo. Sul fallo di mano, ad esempio, abbiamo lavorato molto bene in questi anni”.