Reggina, Saladini: “Quando c’eravamo noi, tutto è stato pagato in tempo. Il mondo del calcio non fa per me”
Dichiarazioni forti
Il dirigente sportivo della Reggina Felice Saladini è intervenuto sulla Gazzetta del Sud per parlare della situazione della squadra.
Ecco le sue parole:
“Sono preoccupato per come stanno andando le cose dopo la cessione, i presupposti erano completamente diversi. Ho ceduto il club a un fondo che mi aveva dato ampie garanzie di impegno e di risorse concrete. Da quel momento il mio ruolo si è concluso. Bisogna rimanere uniti per giocare la partita del 29 agosto. Tutte le forze istituzionali, politiche, imprenditoriali e professionali di Reggio devono spendersi per questo. La Reggina non è solo calcio.
Perchè non sono stati pagati per tempo i 750mila euro? Vorrei porre due punti cardine di questa storia: il primo è che quando c’è la sentenza di un tribunale si dà per certo che costituisca il riferimento giuridico di qualsiasi atto successivo. Che ci si debba interrogare se la sentenza valga o no è un fatto, diciamo così, originale. Il secondo punto è che si parla di milioni di euro come fossero valori astratti. Per quella scadenza abbiamo pagato quasi 5 milioni e mezzo di euro. Non sono soldi virtuali.
Ho avviato le trattative per finalizzare la vendita della società. Serviva riservatezza, qualsiasi commento o intervento poteva pregiudicare questa fase che era essenziale per dare un futuro al club. Poi dal 5 luglio non avevo più alcun titolo. La conferenza stampa dopo l’ottenimento dell’omologa? Certo, la rifarei perchè è stato un passaggio importantissimo per la società e per tutto il calcio professionistico.
Le interlocuzioni con le istituzioni sportive sono state continue. Ne è testimone il costante ed egregio lavoro del presidente Marcello Cardona sia con la Federazione che con la Lega. nessuno né tantomeno io, poteva pesare che seguendo una legge dello Stato si potesse mettere a rischio l’iscrizione.
Fin quando la società era da noi amministrata, tutte le spettanze sono state pagate secondo le loro scadenze. La Reggina è stata poi ceduta dal 5 luglio con un accordo preliminare che si è poi concluso il 20 luglio. La cessione prima dell’iscrizione? Era evidente la necessità di un nuovo assetto societario, soprattutto per le scelte della giustizia sportiva che è sembrata voler punire le nostre legittime scelte imprenditoriali. Per il bene della Reggina e la sua continuità, mio malgrado, ho dovuto prendere atto di quello che stava accadendo, lasciando il club. Ho vissuto emozioni straordinarie in questo anno e comprendo la delusione dei tifosi.
A giugno dell’anno scorso nessuno si è fatto avanti per salvare il club. Ho trovato risorse, preparandomi a rinunce personali per salvare la società. Mi sono però reso conto che serve una cultura specifica per fare l’imprenditore in un settore che ha regole particolari. A malincuore e da appassionato ho capito che forse, il mondo del calcio non fa per me.”
Lo riporta Citynow.it.