Salernitana, Capezzi: “Restare a Salerno mi ha permesso di ritrovare continuità e poi questa piazza ha qualcosa di speciale”
Leonardo Capezzi, cenrroampista della Salernitana, ha parlato a Il Corriere dello Sport della staione importante che sta disputando la squadra di Castori. Queste le sue parole: “Ci tenevo tantissimo a rimanere a Salerno perchè questa piazza ha qualcosa di speciale e ti fa sentire un calciatore importante. Stiamo disputando un buon campionato e affroteremo questa […]
Leonardo Capezzi, cenrroampista della Salernitana, ha parlato a Il Corriere dello Sport della staione importante che sta disputando la squadra di Castori. Queste le sue parole: “Ci tenevo tantissimo a rimanere a Salerno perchè questa piazza ha qualcosa di speciale e ti fa sentire un calciatore importante. Stiamo disputando un buon campionato e affroteremo questa sosta lavorando al massimo per preparare la trasferta di Lecce. Già all’inizio eravamo convinti di essere forti e ci siamo messi in gioco settimana dopo settimana per capire dove saremmo potuti arrivare. La mentalità è quella di vincere sempre e il merito è del mister. Noi vogliamo vincere anche le partitelle in allenamento. Solo 6 goal in carriera? Devo migliorare sotto questo aspetto, una mezzala deve fare di più. Ho avuto un buon avvio di carriera, ho vinto il campionato a Crotone e ho giocato in Serie A. Nei due anni a Sampdoria ed Empoli, davanti avevo Torreira e Bennacer che oggi sono rispettivamente al’Atletico Madrid ed al Milan e che mi toglievano spazio. Ma sono cresciuto molto. Il passo falso purtroppo è stato l’anno scorso, con un’esperienza all’estero da dimenticare. Poi sono arrivato a Salerno. I sei mesi con Ventura sono stati intensi, ma in campo non è andata come speravo. Restare qui mi ha permesso di ritrovare continuità, che per un calciatore è fondamentale. Grazie a Castori e ai miei compagni sto migliorando sul piano mentale e tecnico. Sia Juric che Castori hanno uno spirito aggressivo e battagliero, le loro squadre combattono su ogni pallone lasciando l’anima in campo. La Salernitana ha una linea di pressione più bassa e poi Castori in fase di possesso ricerca la profondità e la verticalizzazione. L’ide primari è però comune: trasformare l’azione da difensiva in offensiva quanto più rapidamente possibile. Non segniamo molto è vero ma creiamo numerose occasioni. A volte fai gol al primo tiro in porta, in altr circostnze costruisci ma non la butti dentro.”