Salernitana, Jaroszynski: “Il mio sogno? La Serie A con questa maglia”
JAROSZYNSKI SALERNITANA SERIE A – Il difensore della Salernitana, Pawel Jaroszynski, ha parlato dell’esperienza che sta vivendo nel club granata a “Il Mattino”. Queste le sue parole: “Abbiamo fame di vittoria e dobbiamo averne sempre di più», dice il difensore polacco, importante rientro nel mercato di gennaio. Abbiamo acquisito fiducia, lavoriamo molto sulla fase difensiva. […]
JAROSZYNSKI SALERNITANA SERIE A – Il difensore della Salernitana, Pawel Jaroszynski, ha parlato dell’esperienza che sta vivendo nel club granata a “Il Mattino”. Queste le sue parole: “Abbiamo fame di vittoria e dobbiamo averne sempre di più», dice il difensore polacco, importante rientro nel mercato di gennaio.
Abbiamo acquisito fiducia, lavoriamo molto sulla fase difensiva. Ho parlato col mio connazionale Jagiello a fine partita col Brescia: mi ha detto che siamo veramente fastidiosi ed è dura segnare contro di noi. Quando non prendi gol, ci prendi gusto e vuoi continuare. Promozione diretta? Puntiamo a vincere ogni partita, poi vedremo dove arriveremo. Siamo un gruppo spettacolare, sempre unito, cattivo, aggressivo, con una mentalità forte. Il futuro è nelle nostre mani, abbiamo molti scontri diretti. Se li vincessimo, faremmo un miracolo. Abbiamo già dimostrato di essere ambiziosi, ma solo stando sempre sul pezzo raggiungeremo la Serie A. Lotito dopo lo 0-0 con il Cosenza? Era arrabbiato come tutti, ma quel che ha detto resta tra noi. Ci sono episodi che cambiano la storia delle partite: se avessimo segnato i rigori, avremmo avuto 6 punti in più. Dobbiamo avere la mente fredda nelle prossime occasioni. Ottime prove da quinto a sinistra? Con Ventura ero a mio agio da centrale di sinistra. Adesso mi va bene fare il quinto con le caratteristiche che vuole Castori: mi piace correre, lottare, fare la guerra sportiva contro gli avversari. Pesa di più giocare da diffidato in questo momento? No, non bisogna pensarci. Siamo tanti e ci sono altri ragazzi che possono entrare e fare la differenza. Bisogna dare il massimo ed essere concentrati sul presente, senza guardare alle gare successive. Questo sprint finale darà a tutti occasione di dimostrare che siamo veramente forti. Se tutti mirano a un unico obiettivo, è più facile giocare, indipendentemente da chi lo fa. Come è nato il suo ritorno a gennaio?
Mi ha chiamato il direttore. “C’è la possibilità di giocare di nuovo a Salerno”: ho detto subito sì, non ci ho pensato un attimo. Ventura o Castori? Sono entrambi bravi, ma hanno mentalità diverse. Il Lecce? Non guardo ai singoli, ma al collettivo. Tutti sappiamo che Coda, Stepinski e tanti altri sono forti. Il Lecce è temibile, ma dobbiamo continuare a proporre il nostro calcio come sempre. Siamo forti anche noi quando giochiamo compatti e determinati. Ricalcando la stessa prestazione fatta col Brescia sono sicuro che potremo portare a casa i tre punti. Tifosi?
L’anno scorso ho conosciuto la tifoseria, ci ha dato tanti stimoli, è molto calorosa. Gli stadi sono chiusi, ma il supporto arriva lo stesso. Si sente in città che la gente è dalla nostra parte. Andò in ospedale con Dziczek nei momenti di apprensione ad Ascoli. Cosa le è rimasto? Non è stato facile guardare un amico cadere e non riuscire ad alzarsi. Fu traumatico, ero quasi in lacrime. In ambulanza provai a parlargli tanto. Ci sentiamo tutti i giorni, voglio tirargli su il morale: non dev’essere triste, ma pensare solo a star bene. I suoi sogni nel cassetto? La Serie A con la Salernitana e poi la Nazionale».