Salernitana, Mezzaroma: “Bisogna permettere al sistema di ripartire. Serve equilibrio”
MEZZAROMA SALERNITANA – Il co-patron della Salernitana, Marco Mezzaroma, ha parlato a Ottochannel, in merito alla ripresa del campionato, con un occhio rivolto al futuro. Ecco le sue parole, raccolte da ottopagine.it: “Mi auguro che quando verranno messi sul piatto della bilancia le esigenze di sicurezza e quelle di salvaguardare il sistema economico, si possa […]
MEZZAROMA SALERNITANA – Il co-patron della Salernitana, Marco Mezzaroma, ha parlato a Ottochannel, in merito alla ripresa del campionato, con un occhio rivolto al futuro. Ecco le sue parole, raccolte da ottopagine.it:
“Mi auguro che quando verranno messi sul piatto della bilancia le esigenze di sicurezza e quelle di salvaguardare il sistema economico, si possa trovare un equilibrio che ci permetta di ripartire. Se si usa il buonsenso e la buona volontà, a mio avviso le soluzioni si possono trovare. Noi che amiamo questo gioco speriamo il prima possibile di tornare in maniera equilibrata al mondo di prima. Aspettiamo decisioni che competono ad altri soggetti. L’8 maggio è in programma un Consiglio Federale importante perché probabilmente si disegneranno alcuni scenari per la ripresa. Stiamo vivendo una fase eccezionale e il calcio è un comparto che ha una valenza economica non indifferente. Bisogna cercare di ricominciare, faticosamente, con qualche incognita ma mi sembra di poter dire che sia Lega B che le altre componenti stanno cercando di riprendere l’attività. Oggi ho letto un’intervista del ministro Spadafora che dice che il 18 si dovrebbero riprendere gli allenamenti collettivi che sono la base minima di lavoro per una squadra di calcio. Poi si valuterà entro maggio se ci sono le condizioni per riprendere in sicurezza la stagione. È una variabile che non controlliamo, dipende da decisioni altrui, su tutte quelle del Governo”.
Ripresa? “Questa non è una situazione a rischio zero. Virologi e politici ci dicono che dovremo convivere con questo rischio. Abbiamo potuto constatare che a livello statistico il virus colpisce delle fasce di età di persone abbastanza avanti con gli anni. Nel caso del calcio parliamo di atleti mediamente molto giovani, molto monitorati. Anche nei protocolli c’è un monitoraggio continuo e continuativo. Io penso che si possano trovare i meccanismi per far coesistere salute e ripresa”.
Sul futuro: “Già oggi e nei prossimi due anni avremo ricadute pesantissime e l’abbiamo con la prospettiva di poter ricominciare. Se il calcio non ripartisse ci sarebbe un buco di qualche centinaia di milioni di euro. Siccome aiuti da parte dello Stato non se ne vedono, è facile tirare le somme di quello che potrebbe succedere. Per questo, con tutti i rischi del caso che uno deve cercare di abbattere il più possibile, la ripresa sarebbe necessaria per sostenere il sistema, non so in caso contrario cosa potrebbe succedere. La vedrei veramente brutta. Bisogna salvare il salvabile e poi permettere al sistema di ripartire. Il sistema era già squilibrato, c’è stata un’esplosione per la parte degli emolumenti dei calciatori che sono cresciuti. Dobbiamo cercare di rimettere in equilibrio il sistema. Io sto cercando di reintrodurre un tetto salariale abbastanza stringente in modo che possano valere non solo le potenzialità economiche ma anche le idee, il fiuto, trovare o crescere calciatori che possano esplodere. Se dovessimo tornare al sistema di prima, si farebbe molta fatica a restare in equilibrio. Saremmo costretti ogni anno a vedere fallimenti, mancate iscrizioni. Non sarebbe sbagliato riportare tutto in equilibrio”.