Parla uno degli avvocati che ha salvato la Sampdoria: “Evitare il fallimento è stato un miracolo”
Il racconto
Intervistato da Repubblica l’avvocato Filippo Chiodini, facente parte del pool di professionisti che ha lavorato al salvataggio della Sampdoria, ha raccontato tutti gli accadimenti dal proprio punto di vista.
Ecco le parole, raccolte da Calciomercato.com:
“Il caso Sampdoria si inserisce in un filone di studio sull’entrata in vigore del Codice della crisi e della composizione negoziata più innovativo, e dall’altro lato nel filone della ristrutturazione di società di calcio di grande interesse non solo per gli operatori ma per una platea evidentemente più larga. In gennaio è apparso evidente che il socio di maggioranza non era in grado di procedere alla ricapitalizzazione e il Cda che era nostro cliente ha dovuto prendere in mano la situazione, perché si stava rischiando di perdere del tempo dopo una serie di assemblee mandate deserte dal socio stesso: a quel punto abbiamo avviato la composizione negoziata.
La finalità di questo strumento sarebbe innanzitutto di prevenzione della crisi, specie in società di calcio che hanno altre norme da rispettare come le Noif federali che hanno un impatto notevole. Le Noif sono finalizzate ad assicurare l’equilibrio finanziario-economico delle società di calcio che normalmente sono indebitate. Il punto è che la normativa di settore impone il pagamento di una serie di debiti sportivi, che devono essere onorati per intero o in parte, pena sanzioni dalla riduzione di punti alla mancata iscrizione al campionato. Questo è stato un aspetto che nella ristrutturazione della Samp ci ha tenuto parecchio sulle spine sino all’ultimo.
Il miracolo è stato trovare una struttura che consentisse al club di pagare i debiti sportivi entro la scadenza del 30 giugno, tutto questo prima di aver completato con l’omologa il Piano di ristrutturazione del debito. È chiaro che se il club fosse entrato in composizione negoziata prima, sarebbe stato molto più semplice. Ci sono norme di forte incentivo per anticipare l’emersione della crisi ed evitare di arrivare a una situazione in cui anche se anche le cose finiscono bene, il creditore non riesce a prendere il 100 per cento. Detto questo, credo che il 70% ai fornitori della Samp rappresenti una percentuale apprezzabile.“