Perugia, Santopadre: “Il nuovo Curi ci catapulterà nell’élite del calcio europeo. Per due anni giocheremo a Gubbio”
Il numero uno del sodalizio umbro a tutto tondo sul progetto che porterà alla realizzazione del nuovo "Renato Curi"
Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia, è intervenuto sulle colonne de Il Messaggero per illustrare l’importante progetto del club umbro inerente alla costruzione del nuovo “Curi“. Queste – riprese da CalcioGrifo.it – le dichiarazioni del numero uno biancorosso:
‘Un’opera meravigliosa, che catapulterà Perugia nell’élite del calcio europeo, una struttura polifunzionale da 18.000 posti all’altezza dei nuovi stadi di Frosinone, Torino, Udine e Reggio Emilia’.
‘Ne godrà non Santopadre che ne è il rappresentante pro tempore, ma il Perugia Calcio. Non abbiamo chiesto nulla in cambio, per questo dobbiamo creare una sostenibilità e l’auspicio è riuscirci entro i prossimi due mesi. Per due anni ci trasferiremo al Barbetti di Gubbio, abbiamo avviato le procedure insieme all’amministrazione eugubina che ci ha dato la disponibilità. Non nego di essere preoccupato ma non potevo essere io a far abortire un progetto del genere per la città di Perugia. Il Perugia avrà un indennizzo economico (circa 2,5 milioni, ndr) per le perdite dei due anni in trasferta, mentre la Srl si farà carico di ampliare curva e tribuna stampa, sistemare antistadio, seggiolini e terreno di gioco del Barbetti’.
‘Da presidente del Perugia dico che questo passo completa un percorso a livello di infrastrutture con il Museo ed è per me una enorme soddisfazione, ora l’obiettivo sarà creare un progetto importante anche nella parte tecnica. Ma ci sarà tempo, spazio e modo per l’ultimo, fondamentale tassello. ‘Se alcuni di questi imprenditori possono essere interessati ad entrare? Al momento no, però si sa come cominciano le cose ma non si sa mai come vanno a finire. I club si costruiscono a partire dalle infrastrutture e per giocare in uno stadio del genere dovremo avere una squadra all’altezza. Non nascondo che ora l’aspetto che più mi preoccupa è quello sportivo ma sono convinto di squadra e allenatore che sta dando grande serenità all’interno dello spogliatoio, compiendo un grande lavoro psicologico. Noi possiamo solo supportare lui e la squadra e lasciarli lavorare con abnegazione, sacrificio, umiltà. Dal momento difficile si può uscire, il mio obiettivo ora è solo diventare penultimo…’.