Semplici: “Questa Serie B è imprevedibile. A Cagliari la società non era convinta di me”
L’ex allenatore di Cagliari e SPAL, di recente accostato anche al Genoa, Leonardo Semplici ha parlato a FootballNews24 della Serie B e dell’esperienza in Sardegna. Ecco le sue dichiarazioni, riprese da Cagliarinews24: “Il campionato di Serie B quest’anno è molto affascinante perchè ci sono delle piazze storiche e da Serie A come Genoa, Parma, Cagliari, lo stesso Pisa e Benevento, Palermo e Bari per citarne […]
L’ex allenatore di Cagliari e SPAL, di recente accostato anche al Genoa, Leonardo Semplici ha parlato a FootballNews24 della Serie B e dell’esperienza in Sardegna.
Ecco le sue dichiarazioni, riprese da Cagliarinews24:
“Il campionato di Serie B quest’anno è molto affascinante perchè ci sono delle piazze storiche e da Serie A come Genoa, Parma, Cagliari, lo stesso Pisa e Benevento, Palermo e Bari per citarne solo alcune, ed hanno la voglia di tornare nella massima divisione e poi ci sono le classiche sorprese che ogni stagione escono fuori come la Reggina e il Frosinone che quest’anno è costruito molto bene. Ogni domenica puoi vincere come perdere quindi devi avere uno standard tale da dare continuità di risultati per lottare ognuno per i propri obiettivi.
È una Serie A2 con molte società che vogliono primeggiare e tornare ad essere protagoniste. Il campionato di Serie A sta crescendo di appeal dopo averlo perso negli anni passati per causa dei pochi investimenti fatti dalle vecchie proprietà e con l’arrivo di nuovi investitori e il lavoro di tanti allenatori che nelle difficoltà hanno trovato idee ed innovazione regalandole al calcio italiano. Ci sono nostre squadre che giocano molto bene e stanno andando avanti in Champions League, cosa che era qualche anno che non succedeva, e questo significa che stiamo tornado competitivi poi ovviamente ci sono campionati superiori per investimenti importanti ma abbiamo speranza di tornare a vedere grandi campioni in Italia come è stato in passato.
Cagliari? Purtroppo in estate dopo la salvezza non c’era la convinzione da parte della società che aveva contattato altri mister e quando da allenatore ti accorgi di certe cose, perché nel calcio si vengono sempre a sapere e non senti la fiducia dopo un’impresa del genere, non ci sono rimasto bene e nonostante io avessi detto chiaramente che se non c’era la volontà di continuare il rapporto potevamo interromperlo loro, a mio avviso, non hanno voluto farlo perché per la piazza ero sicuramente apprezzato per i risultati raggiunti ma non c’erano i presupposti per andare avanti, anche perché le mie indicazioni sul mercato non erano state seguite e fatte altre scelte quindi dopo tre giornate si è deciso di cambiare. Allenare a Cagliari è particolare, è una piccola nazione, e i sardi sono speciali quindi ti senti responsabile di questa squadra e di questa terra. Sono dispiaciuto di come si è conclusa e di come è andata a finire per la squadra perchè nelle restanti trentacinque partite le cose sono andate sempre peggio fino alla retrocessione. Sono tutt’ora convinto che li avrei potuti portare a dama.”