In 50.000 per Bari-Frosinone, Veseli critica il campionato, Nainggolan e le “noccioline” della SPAL: il martedì di Serie B
I fatti di giornata
Con la netta vittoria del Genoa sul Cosenza per 4-0 si è chiuso il 28° turno del campionato di Serie B. Nel day-after i pensieri sono già rivolti alla prossima giornata in cui è in programma il big match Bari-Frosinone, che pare possa portare allo stadio ben 50.000 persone. Di seguito riporteremo questa e le altre notizie più rilevanti di giornata.
Serie B, i fatti più rilevanti del martedì
San Nicola da brividi per Bari-Frosinone
Il pesantissimo successo di misura maturato nel weekend al “Del Duca” contro l’Ascoli ha ulteriormente rinsaldato le sempre più elevate ambizioni di promozione diretta del Bari di Michele Mignani, in lotta al momento con Genoa e Sudtirol per il secondo posto alle spalle dell’inarrestabile capolista Frosinone.
Proprio in vista del big match contro i ciociari, in programma sabato alle ore 16:15 al “San Nicola”, sarebbe atteso un ulteriore record di presenze da parte della sempre calorosissima tifoseria biancorossa: come riporta il Corriere dello Sport, infatti, dovrebbero essere addirittura 50.000 i tifosi Galletti pronti a spingere Di Cesare e compagni in un appuntamento che può potenzialmente valere un’intera stagione.
La critica che non ti aspetti: per Veseli il campionato non è di qualità
Attualmente ai box per infortunio, Frederic Veseli, difensore del Benevento, ha commentato a OttoChannel il proprio percorso di recupero, quasi giunto al suo culmine, soffermandosi anche sul difficile momento della compagine sannita. Queste – riportate da BeneventoNews24.it – le sue dichiarazioni:
SULLE SUE CONDIZIONI: “Sto per guarire. Giovedì ho la risonanza, speriamo vada tutto bene. Sto dando il massimo per tornare, il dottore dice sto andando anche più veloce del previsto. Se si dovesse rischiare qualcosina non avrei alcun problema“.
SUL MOMENTO DEL BENEVENTO: “Questo è un momento difficile, per noi e per l’ambiente. Non ce lo aspettavamo a inizio stagione, ma purtroppo sta andando così e dobbiamo lavorare tanto per rovesciare questa tendenza. Speriamo di riuscirci, l’unico modo per uscirne è con il lavoro, con la dedizione e con spirito di sacrificio. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo il prima possibile, purtroppo la risalita non è sempre dritta“.
SULL’OBIETTIVO SALVEZZA: “Secondo me ce la possiamo fare, ma gli episodi in ogni partita incidono tanto. Pensando partita dopo partita però, e con fiducia, possiamo farcela“.
SULLA NECESSITA’ DI CERTEZZE: “Ci sono due modi per vedere questa questione: l’aspetto tattico di chi schieriamo in quale modulo e le certezze tattiche dei concetti. Il Mister ci ha dato tante certezze tattiche fin dall’inizio che al di là del modulo e dei ruoli sono da mantenere. Il Mister ci vuole far capire che quando il mio compagno fa una mossa io devo reagire in un determinato modo, quando ci sono cross o azioni io devo avere un altro atteggiamento. Abbiamo fatto ore e ore di video su questo. Per quanto riguarda i cambi di modulo e di ruoli è normale provare, poi dipende anche dai giocatori a disposizione“.
SULLA QUALITA’ DELLA SERIE B: “Penso che nemmeno il Frosinone faccia un gran calcio, il Brescia gioca meglio ma il Frosinone è concreto. Nessuno quest’anno fa un gioco eccezionale. Forse anche noi paghiamo questa poca qualità, fin dall’inizio del campionato volevamo puntare sulla nostra qualità. Noi siamo più adatti a giocare bene a calcio che a fare il calcio del Sudtirol. Loro quando non hanno possesso vincono, contro il Perugia hanno avuto metà del possesso e hanno vinto. Sono stato allenato da Castori, gli piace giocare direttamente. L’ideale sarebbe stato avere la mentalità che abbiamo oggi usando le nostre qualità per fare la differenza, speriamo di riuscirci ma quest’anno in ogni caso la B non è molto qualitativa“.
Nainggolan si racconta: per lui lo stipendio della SPAL è “noccioline”
Il centrocampista della SPAL Radja Nainggolan ha parlato ai microfoni della Gazzetta di Anversa circa la spiacevole situazione che ha vissuto da giocatore del Royal Antwerp. Di seguito le sue parole riportate da Calciomercato.com:
“Mi hanno trattato come un parassita, un pezzo di m… Quando sono stato messo nella squadra B i giocatori hanno poi cercato di convincere Overmars a tenermi con la squadra A – è stata una buona cosa per me – ma nessuno ha osato davvero andare contro Gheysens (il presidente dell’Anversa, ndr). Ho continuato a fare del mio meglio nella squadra B, ho cercato di supportare quei ragazzi giovani e non ho commesso errori lì. Ma come sono stato trattato nelle ultime settimane lì non l’ho mai visto. E sono stato in molti posti. Non potevo più entrare dall’ingresso principale, potevo entrare solo negli orari in cui non c’era la prima squadra, dovevo andare ogni giorno in uno spogliatoio diverso: ero trattato come un parassita. Ad un certo punto il mio orologio è stato persino rubato perché i giovani giocatori entravano e uscivano continuamente da quello spogliatoio”.“Le mie figlie sono state una delle ragioni principali per cui sono tornato in Belgio. Mentre prima le vedevo solo durante le vacanze, da quando sono tornato ad Anversa hanno vissuto di nuovo con me a tempo pieno. Tutti sapevano abbastanza bene quanto fosse importante per me. Volevo quindi restare in Belgio, per le mie figlie. Per farlo però avrei dovuto lasciare altri soldi. Non era un problema – qui alla Spal gioco per “noccioline” ma di serietà. Gheysens mi ha costretto a lasciare il Belgio dopo che avevo già perso un milione. Mi voleva solo fuori dal paese. È un grande uomo d’affari, ma è lì che finisce. Quell’Anversa mi ha tolto il piacere del calcio, ma lo riprenderò. Però non lo perdonerò mai per aver dovuto lasciare le mie figlie”.