Ritmi alti e gran ricerca del gioco: in Serie B regna la difesa a tre
Il dato
Allenatori che diventano veri e propri strateghi, calciatori che scendono in campo disposti come gli scacchi sopra una scacchiera lunga 105 metri e larga 65. Niente è lasciato al caso, ogni disposizione, modulo e sostituzione non è che il frutto di un attento studio che non riguarda solo il tecnico, ma anche la sua cerchia di collaboratori. E quello che si vede nei novanta minuti non è solo che il frutto di un minuziosissimo lavoro settimanale.
A tal proposito, si può leggere tra le colonne dell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport che nella prima giornata di campionato 12 squadre sono scese in campo schierando una difesa a 3, mentre le restanti 8 hanno optato per una linea a 4. Ma non finisce qui: il modulo a cui più si è ricorsi è il 3-4-2-1 (Bari, Carrarese, Cesena, Frosinone, Juve Stabia, Pisa e Sampdoria), seguito dal 3-5-2 (Catanzaro, Cremonese e Spezia) e dal 3-4-1-2 (Cosenza e Südtirol).
Per quanto riguarda la difesa a quattro, la variante più quotata è stata il 4-3-3 (Palermo, Salernitana e Sassuolo), in due sono scesi in campo con il 4-3-2-1 (Brescia e Reggiana), mentre Cittadella, Mantova e Modena sono state le uniche schierarsi rispettivamente con un 4-3-1-2, 4-2-3-1 e 4-4-1-1.