30 Gennaio 2025

Sassuolo, Skjellerup: “È il posto giusto in cui crescere. Mi ispiro a Haaland”

Le parole dell'attaccante

Photo by Emmanuele Ciancaglini/Getty Images - Via One Football

Il nuovo acquisto del Sassuolo, Laurs Skjellerup, ha rilasciato un’intervista a SassuoloChannel per parlare del suo arrivo in Italia. Di seguito le sue parole riportate da sasuolonews.net:

SASSUOLO – “Cosa significa giocare nel Sassuolo? Beh, ovviamente significa molto essere qui. Non vedo l’ora di affrontare le prossime partite e far vedere cosa so fare. Dopo aver parlato con il mister e soprattutto con la società è stato facile decidere. Mi sono sentito parte del progetto, sento che è il posto giusto in cui crescere”.

L’ESORDIO CON LO SPEZIA – “L’esordio contro lo Spezia è stato entusiasmante, l’atmosfera era calda e l’intensità di gioco era alta. Purtroppo abbiamo perso, a differenza di quanto sperato, ma è stato bello esordire. La stagione scorsa si può dividere in due: una prima parte in cui ho avuto alcuni problemi sotto vari aspetti, quindi è stato un inizio duro, e poi una seconda in cui ho trovato il giusto ritmo, giocavo 90 minuti quasi tutti i match e anche i gol sono iniziati ad arrivare, è stato bello”.

IL CALCIO NEI VARI PAESI IN CUI HA GIOCATO – “Il calcio è il calcio, ma ci sono differenze in ogni Paese direi che qui è un po’ più tecnico, mentre è un po’ più fisico nel campionato svedese ma non so, vedremo. Giocavo nella squadra della mia città da piccolo, poi nell’Hobro che si trova vicino a casa mia ed è l’ideale per crescere il club si assicura che tu ti senta bene e ti fa crescere quindi non c’è posto migliore per un giovane”.

IL PADRE E LA SUA CRESCITA – “Anche mio padre giocava anche se non era un professionista e mio fratello maggiore mi ha insegnato a calciare la palla appena ho iniziato a camminare, quindi il calcio è importante in famiglia. È stato circa due anni e mezzo fa, quindi è passato un po’. Ho esordito in un match fuori casa contro l’HB Køge uno 0-0 poco entusiasmante, niente di straordinario; mentre il primo gol credo sia stato contro il Vejle, un colpo di testa. Abbiamo vinto 3-0 quindi è stato un match importante per la squadra e lo ricordo con piacere. Di certo nelle prime due stagioni in prima squadra nell’Hobro sono cresciuto tanto c’è molta differenza rispetto alle giovanili. Sono molte le cose da imparare, soprattutto il ritmo di gioco e la fisicità. Nell’Hobro c’erano molti giovani ma anche molti esperti che insegnavano ai giovani a prendere il ritmo e questo è stato di grande aiuto”.

GOTEBORG E GLI IDOLI – “Passare dall’Hobro al Göteborg è stato il mio primo trasferimento e la prima volta all’estero da solo. È stato entusiasmante ma anche spaventoso però sono stato bene e ho avuto buoni risultati. In Svezia sono stato contento. Il mio idolo è sempre stato Messi, ma io e lui non ci assomigliamo non gioco come Messi quindi, se devo sceglierne uno a cui ispirarmi, a oggi direi un calciatore come Haaland”.

THORSTVEDT – “Il danese e il norvegese sono due lingue molto simili e ci si capisce facilmente. Thorstvedt mi ha aiutato molto all’inizio. Lui modifica un po’ l’accento per farmi capire e poi io gli rispondo in danese. La Danimarca è un bel Paese. Senza dubbio Copenaghen è un gran bel posto, anche se forse una città sottovalutata è Arhus. Ho vissuto lì ed è piccola ma molto carina”.

LA DANIMARCA E I SALUTI – “Sì ho visto lo spoiler della scatola di biscotti una cosa tipica della Danimarca, un vero simbolo. Di solito si mangiano con il caffè o come snack e in danese si chiamano Småkager. Sono davvero famosi. Non ho mai provato a cucinarli ma mia nonna me li preparava spesso quando ero piccolo quindi ne ho un bel ricordo. Un piatto tipico danese? Direi gli Smørrebrød. Non saprei come tradurre questa parola, ma si tratta di una fetta di pane guarnita con carne, uova, gamberi… Ci si mette di tutto. Bisogna vedere una foto per capire di cosa si tratta è difficile da spiegare. Ciao a tutti i sassolesi sono molto felice di essere qui, spero di contribuire al ritorno in Serie A dove meritate di stare Voglio segnare tanti gol e mostrare che sono pronto”.

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