Parma, Sohm: “Mi sento un numero 10, pronti a puntare alla Serie A. Pecchia? All’inizio non è stato facile”
La stellina del Parma Simon Sohm si racconta
In casa Parma sembra funzionare tutto praticamente a meraviglia. Nella meravigliosa macchina plasmata da Fabio Pecchia poi, c’è un centrocampista che sta crescendo di partita in partita, con autorità e prestazioni, rivelandosi fondamentale nell’organico ducale. Si tratta di Simon Sohm, centrocampista svizzero che lì in mezzo si sta rivelando gigantesco. Intervistato da Tuttosport Sohm ha raccontato tutto, dal suo arrivo in Italia, al ruolo preferito, con un cenno chiaramente sulla dimensione concreta di questo Parma.
Ecco le sue parole:
“Sono arrivato con 19 anni sulle spalle. Sono arrivato durante il Covid, c’era il lockdown ed era tutto fermo e tutto chiuso. Io a casa, da solo, per la prima volta nella mia vita, a 19 anni. Due mesi prima ero con mia mamma a Zurigo, nella mia casa. Sono arrivato qui che non parlavo la lingua, non conoscevo nessuno. Non è facile così. Tanti tifosi da fuori non ci pensano a queste cose. Adesso penso che sono più un uomo; la mia famiglia ha sempre avuto un grande ruolo. Adesso mi sento come un 10. Anche un mediano davanti alla difesa, quando giochiamo con tre uomini a centrocampo oppure anche a due e sto un po’ più alto. Nella Svizzera ho fatto questo. Adesso anche sulla trequarti… Penso che sia buono se posso giocare in più di un ruolo, anche per la squadra lo è, così io posso aiutare dove più c’è bisogno. Con Pecchia, le prime settimane, i primi mesi, sono stati difficili, ma dopo la partita di Benevento ho cambiato anch’io la testa. Ho sentito la sua fiducia. E adesso mi sento molto bene. In fase offensiva ho qualità nell’ultimo passaggio e posso aiutare la squadra anche in fase difensiva. Mi piace questo ruolo. Io e la squadra siamo pronti per puntare alla Serie A. Non avevo mai giocato in quella posizione (trequartista) come a Benevento, era la prima volta. Abbiamo fatto risultato e ho trovato un po’ di fiducia e confidenza. Se ripenso al primo anno in Serie B, non ne avevo molta. Era molto difficile, perché il primo anno in Serie A avevamo perso tutte le partite, poi abbiamo cambiato tutta la squadra. Ero un po’ in down con la fiducia. Poi è arrivato Pecchia…