26 Febbraio 2024

Sottil a PSB: “I 16 mesi ad Ascoli sono stati stupendi. Dionisi può ancora dare tanto. Su Bidaoui e Sabiri…”

Le parole del tecnico in esclusiva alla nostra trasmissione

Ascoli Calcio - Grillotti

Andrea Sottil, ex tecnico di Ascoli e Udinese (tra le tante), è stato ospite della nostra trasmissione mandata in onda sul canale Twitch della Fiera del Calcio.

Qui le sue parole in esclusiva: “I 16 mesi ad Ascoli sono stati stupendi sia a livello umano che professionale. Io penso che per ottenere dei risultati non basta l’allenatore o la singola squadra ma serve un insieme di tante cose per formare un ambiente sereno, coeso e convinto perché quando subentri in una squadra ultima a 6 punti dopo 12 partite la prima cosa da inserire è la convinzione. In questo è stato bravo il direttore sportivo Polito a creare la situazione ottimale per fare un impresa, perché di impresa si tratta. Io credo che quando si ottengono questi risultati i meriti vanno divisi tra tutti i componenti (quindi io, i ragazzi e Ciro) e la grande piazza che è Ascoli, fatta da tifosi intelligenti che ci hanno sempre aiutato in maniera costruttiva e che porterò sempre nel cuore.

Bidaoui e Sabiri sono stati due ottimi giocatori, oltre che due ottime persone, nella mia gestione all’Ascoli; dispiace vederli così. Sono stati due ottimi leader, anche se in modi diversi; Bida è un ragazzo molto taciturno e leader di campo mentre Sabiri è un ragazzo che, nonostante non sia semplice da gestire, si è dimostrato leader sia dentro che fuori dal campo. Penso che potrebbero ancora dare molto supporto da un punto di vista tecnico a molte squadre in Italia; soprattutto Bidaoui che in Serie B è, secondo me, un giocatore immarcabile.

La Serie B è un campionato bellissimo, molto difficile ma affascinante. Ho avuto la fortuna di fare tutti i campionati ma la possibilità di giocare in stadi storici, in un girone unico come la Serie A permette ad ogni partita di Serie B di essere molto stimolante. Nel corso degli anni è cambiato molto, e cambiando il campionato cambiano anche gli allenatori e i metodi. La generazione cambia, anche se già in passato c’erano molti allenatori all’avanguardia, e questa varietà è, per me, un segnale di come la scuola italiana sia tra le migliori. Ho incontrato allenatori in C e in D che mi hanno messo in gran difficoltà e secondo me per arrivare ai piani alti la competenza è fondamentale.

Per tornare al discorso sugli allenatori di B, è chiaro che loro sono moderni, aggiornati e che si sono formati in quest’ultimo periodo dove giocatori e gioco sono diversi rispetto a 15/20 anni fa. Guardando per lavoro tantissime partite posso dire che quest’anno ho visto molte belle squadre che mi divertono molto.

Il talento è al centro del mio calcio. Io sono uno di quegli allenatori che crede che non basti mettere giù degli schemi e far muovere i giocatori come dei burattini per vincere le partite. Una squadra deve essere sempre organizzata, soprattutto nella fase difendente, e deve avere delle linee guida ma queste linee guida, nel mio caso, devono andare di pari passo col talento puro, non tenendo al guinzaglio i giocatori ma dando loro la possibilità di svariare ed esprimere il loro talento. Ho allenato molti attaccanti, tra cui giocatori come Deulofeu o Pereyra, e ho sempre cercato di lasciarli liberi.

Dionisi è uno di quei giocatori talentuosi. Io lo facevo giocare seconda o prima punta ma era capace di giocare su tutto il fronte d’attacco e di smarcarsi da solo. Gli anni avanzano per tutti ma Federico è un animale da campo, penso che possa dare ancora tanto anche non giocando tutte le partite. L’ho incontrato di recente e sento ancora la grinta nella sua voce e penso possa aiutare la Ternana a raggiungere l’obiettivo.

Pafundi è un talento, è dotato di grande estro e gran tecnica e possiede un gran mancino. Col mio staff dividiamo sempre chi sa giocare a calcio e chi gioca a pallone e Simone è uno di quelli che sa giocare a calcio. Come tutti i giovani va aspettato e ha bisogno di giocare con costanza ma in modo intelligente, perché il rischio di bruciare le tappe e aumentare le pretese è sempre dietro l’angolo. L’Udinese ha fatto un gran investimento e gli auguro il meglio in questa nuova esperienza.”