Livorno, Spinelli: “Dopo 21 anni sono un po’ stufo”
SPINELLI INTERVISTA – Il presidente del Livorno Aldo Spinelli è stato intervistato nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. A seguire una parte della sue dichiarazioni partendo dalla cessione della squadra: “La trattativa è seria. L’acquirente me l’ha portato il sindaco, do credito a questo signore. L’unica richiesta che faccio è di confermare Filippini, perché è […]
SPINELLI INTERVISTA – Il presidente del Livorno Aldo Spinelli è stato intervistato nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. A seguire una parte della sue dichiarazioni partendo dalla cessione della squadra: “La trattativa è seria. L’acquirente me l’ha portato il sindaco, do credito a questo signore. L’unica richiesta che faccio è di confermare Filippini, perché è un allenatore che merita ed è una bandiera del Livorno.”
Il suo personale bilancio nel mondo del calcio: “Dopo 21 anni sono un po’ stufo. Mi scrivono tifosi che mi ringraziano per averli riportati in B dopo 35 anni e in A dopo 55. Poi certo, ci sono annate sbagliate come questa. Pensi: con noi collabora Paolo Bergamo, l’ex arbitro, che spiega ai nostri giocatori come relazionarsi con gli arbitri: una scuola di educazione. Però ci è successo di tutto, quando sono anni scalognati bisogna accettarli. Ma io credo nella salvezza.”
Gli viene chiesto se è sempre dell’idea di annullare la stagione: “Certo. Ho letto il protocollo della A, mi auguro che si possa ricominciare perché è il traino, ma se c’è questa situazione in Lombardia, Veneto o Piemonte, come si fa a giocare in quelle regioni? Potrebbero farlo da Roma in giù. E poi penso alla Samp che ha avuto 7 giocatori positivi, ce la faranno a tornare in forma? Ci vogliono mesi. E se poi hanno una ricaduta? – continua sulla Serie B – Deve essere congelata e chiusa, con 2 promozioni per una A a 22, e con 3 squadre che salgono alla C e facciamo una B a 21, senza retrocessioni.”
Gli viene, in seguito, domandato se questo suo pensiero dipenda dalla posizione in classifica del Livorno: “Ma no… Non avrei speso un sacco di soldi a gennaio, sono convinto di poterci salvare. E poi sto vendendo, c’è un problema di fideiussioni ma va bene lo stesso: fino a giugno pago io. E’ cambiato tutto rispetto all’accordo di febbraio ma l’affare lo vogliamo fare, se l’acquirente garantisce il futuro.”
Su Diamanti: “Abbiamo seguito la linea di Breda che non lo voleva, lui e Protti, così ci siamo messi il pubblico contro. Come al Genoa: li ho portati a vincere a Liverpool, poi tutti contro. Boh, non sono ruffiano, ma sono più che soddisfatto di quello che abbiamo fatto a Livorno.”
Il suo pensiero sulla Serie A e sui diritti televisivi: “Anche in A bisogna tornare a mettere i quattrini propri, come facciamo noi in B o in C. Io ho messo 61 milioni in 21 anni nel Livorno, e sono stato bravo. Ma c’è gente che si è rovinata – continua con i diritti televisivi – Il Governo deve cambiare la legge per la distribuzione dei diritti tv: 60% alla A, 20% alla B, 10% alla C e 10% ai dilettanti. Ci sarebbe più equilibrio.”
L’intervista si conclude con un parere di Spinelli sul Genoa: “E’ il club numero uno al mondo. Ora c’è Nicola, era mio giocatore, è un grande allenatore. Allo stadio sono andato una volta sola, non voglio mettere in imbarazzo Preziosi. Rispetto quello che fa, malgrado i sacrifici non vive un bel momento. Invece bisogna tenerselo stretto, perché non so quanti imprenditori sarebbero pronti a investire nel calcio. Ma il Genoa è nel mio cuore, tutti i miei amici sono genoani.”