Il Perugia può ripartire da un bacio
Stefano Gori, portiere del Perugia, è stato protagonista di una scena intensa nel corso della partita vinta contro la Reggina.
Un campionato, quello del Perugia, che dopo dieci giornate ha già consegnato alla storia della stagione eventi scoppiettanti, accensioni emotive spesso collegate a palpabili ombre più che a irradianti luci, e tanti spunti per provare a ribaltare uno stato delle cose che al momento non rispetta la dimensione del club.
L’ultimo posto in classifica è stato spiegato instradando più opinioni, che partono dal progetto tecnico eccessivamente attaccabile per poi attraversare tunnel dall’uscita stretta e incerta. Il Castori I è durato sette partite, cinque delle quali terminate chinando il capo, ed è stato intervallato da una parentesi con Silvio Baldini governata da proclami non resi concreti da difficoltà che, probabilmente, necessitavano di un approccio di altra natura.
Il primo ad averlo capito è stato proprio l’ex allenatore del Palermo, che con rispetto e signorilità ha fatto un passo indietro rinunciando, oltre che all’ingaggio, a iniettare una dose di fiducia nella quale probabilmente non credeva.
Richiamato Fabrizio Castori, la scossa interna è stata percepita come necessaria per cercare in una maniera diversa risposte rese impellenti dalle sabbie mobili in cui il club era precepitato, rischiando di vedere il tempo passare da un alleato affidabile a un subdolo nemico. La mancata convocazione di Angella e Rosi – sulla quale seguiranno certamente aggiornamenti – per la trasferta contro la Reggina ha concretizzato un segnale forte, in grado presumibilmente di drizzare le antenne dei calciatori, dissipando qualsiasi gerarchia interna.
In quel di Reggio Calabria è arrivata una vittoria inaspettata ma fondamentale, strumento per stimolare le corde emotive dei calciatori del Grifo. Un match giocato alla Castori, con una squadra abile a fiondarsi nelle incertezze degli avversari con lucida ferocia e concretezza nella conversione in gol delle occasioni create.
Nell’esaltazione collettiva, che dovrà comunque essere accompagnata dal lavoro tattico di cui ha parlato lo stesso allenatore in conferenza, c’è stato un calciatore che ha brillato e inciso: Stefano Gori.
L’estremo difensore, autore di una prestazione da 8 in pagella, ha depositato negli archivi del campionato un istante, convertito in fotogramma, che trasuda amore verso il calcio e senso di responsabilità verso la propria missione.
Il tutto accade pochi secondi dopo l’inizio del 77′ (precisamente 77:07): Canotto, dopo un’ottima iniziativa personale, calcia con il destro, trovando l’ennesima risposta del migliore in campo (assieme, ovviamente, a Melchiorri). Dopo il salvataggio, l’estremo difensore – che ha il pallone tra le mani – poggia la testa sulla sfera, come se fosse una persona cara da abbracciare, per poi baciarla. Una scena fugace ma intesa, ripresa ma non sottolineata dalle telecamere, che unisce una sorta di ringraziamento alla consapevolezza del peso che il sacrificio e la fatica avranno nel perseguimento di una missione ardua ma non impossibile: quella di restituire al Perugia la nobiltà venuta meno in questi mesi tartassati dai problemi.