Frosinone, Stirpe: “Obiettivo? I playoff, poi si vede. Puntiamo allo sviluppo del centro sportivo”
STIRPE FROSINONE – Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Ecco quanto riportato dal sito ufficiale del club ciociaro: “Io penso che la profondità della pandemia sia tale per cui il Calcio come tutte le attività economiche, perché al di là di tutte le considerazioni che si fanno il Calcio […]
STIRPE FROSINONE – Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Ecco quanto riportato dal sito ufficiale del club ciociaro: “Io penso che la profondità della pandemia sia tale per cui il Calcio come tutte le attività economiche, perché al di là di tutte le considerazioni che si fanno il Calcio era e rimane un’attività economica, dovrà sempre più ripartire dalla sostenibilità economico-finanziaria. Quindi significa la necessità di ricostruire un modello di business, partendo da quei fondamentali. Per cui sarà un calcio diverso, non so se più povero ma comunque differente. Secondo me il Sistema Calcio è entrato in forte condizione di sofferenza e criticità. La pandemia ha funto da acceleratore di certe tendenze in atto. Sicuramente, come dicevo prima, bisogna ricostruire il modello di business: bisogna ripartire dalla sostenibilità economico-finanziaria, dall’investimento sulle infrastrutture, dalla diversificazione dei ricavi, dalla creazione di un rapporto diverso con i tifosi. Deve essere sempre di più servizio basato, sì, sulla fidelizzazione ma ove la stessa rimane, o meglio dovrà rimanere, su un gradino minore rispetto alla qualità del servizio offerto dalle Società. Prima della pandemia il bilancio è stato ottimo, abbiamo fatto un mese di gennaio e febbraio molto positivi ed eravamo secondi in classifica nel momento in cui i campionati sono stati interrotti. Poi c’è stata la ripresa a giugno, non abbiamo metabolizzato bene la mancanza di spettatori all’interno dello stadio, forse ne abbiamo subìto le conseguenze più di altri e siamo riusciti ad agganciare i playoff per il rotto della cuffia. Poi da lì in avanti il Frosinone ha cominciato ad esprimersi a seconda delle proprie potenzialità che però potevano essere le stesse anche prima. Siamo arrivati alla finalissima, condizionata anche dagli episodi e pure sfortunata, per cui bisogna accettare il risultato del campo nonostante non sia stato positivo per noi. Poi abbiamo avuto poco tempo per riposare e ripartire, chiedemmo di spostare la gara di avvio del campionato 2020-’21 ma non ci è stato accordato. Da quel momento in avanti il nostro andamento è stato positivo, non sono d’accordo su chi lo considera altalenante. Noi abbiamo perso la prima partita, ne abbiamo vinte 5, poi ne abbiamo perse 2 e stiamo facendo bene dalla fine del mese di novembre. Ritengo in sostanza che è un campionato che ci sta tutto, è normale, e che il Frosinone sta disputando secondo quelle che possono essere le proprie possibilità. Alla fine di tutto questo, vedendo quanto sta succedendo ed è successo e vedendo come stiamo assorbendo anche la perdita dei ricavi oltre all’accrescimento dei costi che si è determinato, debbo dire che sono moderatamente soddisfatto. Il Frosinone ha delle priorità: il completamento del Centro Sportivo di Ferentino e di tutte le strutture ausiliarie all’interno dello stadio. Dopodiché ci sarà una profonda revisione sulla missione e la qualità del servizio offerto dal Settore Giovanile, non è esclusa una diversa organizzazione dello stesso. A mio avviso dobbiamo sfornare un maggior numero di talenti rispetto a quanto non abbiamo fatto in passato. Quindi ci sarà molta attenzione alle infrastrutture ed alla qualità offerta dei servizi da esse offerte. Si investirà nel Settore Giovanile e sempre di più, lo vedrete negli anni a venire, sulla politica basata nella scoperta dei talenti. Ritengo che questa direzione sia prodromica al raggiungimento dei risultati ai quali bisogna ambire: rendere il Frosinone autosufficiente nel tempo rispetto all’azionista di riferimento. Il Frosinone deve avere le capacità ed i mezzi per sapersi sostentare da solo. In questa stagione l’obiettivo che il Frosinone si è posto è quello di provare a stare nella parte sinistra per giocarsi le carte per entrare nei playoff. Finora è in linea con quel tipo di obiettivo, che non posso certo cambiare io. Poi vedremo in futuro cosa saremo capaci di fare. Nesta via? Il rischio non c’è stato, almeno dal nostro punto di vista non abbiamo mai preso in considerazione questa ipotesi. Non se l’abbiano fatto il tecnico e il suo staff, per cui è una domanda da rivolgere a lui. Per quanto riguarda quello che c’è di buono nel Frosinone e se si vede la ‘mano’ di Nesta, posso dire che la mano del nostro allenatore si è sempre vista in questo anno e mezzo. Ci sono delle idee che prova ad applicare: molte volte è riuscito ad applicarle bene, altre meno bene. Adesso, quanto sia merito tutto suo o merito dei ragazzi o come redistribuire parte dei demeriti questo non lo so. Quando i ragazzi hanno assimilato bene quello che l’allenatore voleva fare, sono stati capaci di saperlo scaricare a terra, esprimerlo. E così i risultati sono arrivati. C’è stato anche qualche momento in cui questo non è avvenuto e debbo dire che con grande intelligenza, tecnico e calciatori si sono confrontati ed hanno trovato la sintesi giusta. Dionisi e Ardemagni? Non so quante saranno le operazioni, faremo quelle ritenute opportune e corrette ai fini del miglioramento della rosa che abbiamo. Per quanto riguarda i casi che dite, è semplice: per Dionisi, al di là delle ricostruzioni, alcune delle quali tendenziose e sciocche e comunque tutte imprecise, se il Frosinone ha deciso di escludere dal suo progetto tecnico un calciatore che ha fatto tanto per il Frosinone – ma debbo dire che allo stesso tempo anche il Frosinone ha fatto tanto per lui – evidentemente le motivazioni debbono essere serie e non sono certi banali. Dal mio punto di vista le divergenze sono insanabili, per cui tra persone intelligenti proveremo a trovare la soluzione più giusta ed adeguata. Ardemagni è un caso diverso: lui non si trova bene a Frosinone, ci ha chiesto di cambiare aria e noi lo accontentiamo ma debbono anche arrivare delle richieste per lui”.