Sampdoria, Stojanovic: “Giocare in B è difficile. Futuro? Vorrei proseguire qui”
Le parole del fresco ex
Tra conferme e futuro.
La stagione della Sampdoria è giunta al termine già da qualche giorno e, tra possibili conferme e novità, in casa ligure si inizia già a pensare alla prossima stagione. La società di Manfredi vorrà certamente disputare un campionato da protagonisti per tentare il ritorno in A dopo il primo passaggio andato a vuoto durate questa stagione. Tra alti e bassi gli uomini guidati da Andrea Pirlo, tuttavia, si sono resi protagonisti di un incredibile rimonta che li ha portati fino al preliminare playoff con il Palermo. Ripartire dalla sconfitta del “Barbera” è quasi un obbligo per capire dove e come poter migliorare. A proposito di mercato c’è chi ha già salutato come Petar Stojanovic, rientrato all’Empoli dopo il prestito annuale. L’ormai ex terzino blucerchiato è intervenuto ai microfoni di en.nogomania.com per parlare del suo futuro. Ecco le sue parole, riprese da sampnews24.com:
“L’inizio di stagione è stato negativo. Avevamo brutti risultati e le aspettative erano altre. La Sampdoria è un grande club, puntava al ritorno in Serie A, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Sono entrato in crisi, sono finito in panchina, è stata colpa mia, non ero in forma. Questo deriva dall’Empoli. Quando non c’è la testa le cose non vanno bene, una volta sistemate le cose, la seconda parte di stagione è stato ottimo, abbiamo raggiunto i playoff“.
Sulla Serie B. “Giocare in Serie B è più difficile che in Serie A, anche se può sembrare strano. Me lo hanno detto tutti, ma non ci credevo. La qualità in Serie A è ovviamente più alta, questo non si discute, ma la Serie B è più dura. Ci giocano giocatori esperti, ogni partita è una battaglia, è un po’ un ‘lega sporca’. È interessante notare che ci sono grandi club e alcuni giocatori guadagnano anche più che in Serie A“.
Su Pirlo. “È un ottimo allenatore. La sua tattica, il suo stile di gioco mi si adattano molto bene, vuole giocare in modo offensivo. Quello che potrebbe ancora mancargli sulla strada per diventare un grande allenatore è la comunicazione con i giocatori. Era un giocatore eccezionale, Capisco perfettamente, vede la partita in modo diverso da noi, sono stato molto soddisfatto sotto la sua guida“.
Sul futuro. “Se fossimo stati promossi in Serie A la storia sarebbe più facile da discutere. Ora sarà più difficile, ma nulla è escluso. Per me resterei alla Sampdoria. È incredibile che tipo di tifosi abbia questo club. Adesso anche le condizioni sono migliori, è stato fatto molto in questo ambito, quindi è ottimo Quando sono arrivato non era così, la proprietà stava cambiando, posso dire sinceramente che era al livello dei campionati sloveni inferiori. Mi sono chiesto, come è possibile? Un club così grande, la Serie A, con così tanti top player. Sapete com’era la palestra all’inizio? Era una tenda, questo è stato risolto con i nuovi proprietari“.